Cronaca
Vandalizzata scultura Jago contro il razzismo, l’artista attacca la città di Roma

Vandalizzata scultura Jago contro il razzismo. L’opera dallo scorso agosto si trovava sul Ponte degli Angeli, davanti Castel Sant’Angelo. Nella notte tra venerdì e sabato è stata presa di mira da ignoti, che le hanno causato gravi danni. A darne notizia, in una nota, Giulia Silvia Ghia, Assessore alla Sicurezza del I Municipio. La scultura, scrive, intitolata ‘Sono pronto al flagello’, sin dalla sua collocazione era divenuta meta di attrazione turistica. Rappresenta una donna migrante distesa su un fianco, quindi, come altre opere dello stesso artista, vuole sensibilizzare fortemente sul tema del razzismo.
VANDALIZZATA SCULTURA JAGO, LE PAROLE DELL’ASSESSORE
L’Assessore spiega poi come non è la prima volta che la scultura subisce sfregi: “In passato le hanno amputato varie dita, poi una mano e infine un braccio“. Stavolta però il caso è molto più grave: “La deturpazione ne compromette la permanenza in un luogo pubblico. Mancando la parte inferiore delle gambe, infatti, è diventata tagliente, quindi pericolosa per coloro che potrebbero anche solo sfiorarla“. I provvedimenti sarebbero stati già presi: “La Polizia l’ha portata via e se ne prenderà cura finchè l’artista non deciderà il da farsi“. E sui responsabili conclude: “Li rintracceremo e perseguiremo duramente“.
VANDALIZZATA SCULTURA JAGO, IL COMMENTO DELL’ARTISTA
Colmo di dolore anche Jago, che ha commentato esprimendo tutto il proprio rammarico nei confronti della città. “Mi dispiace per Roma“, ha detto. Aggiungendo come la scultura sia stata “buttata di sotto“. Per poi concludere con un pizzico di ironia (ovviamente amara): “Siccome il titolo dell’opera è ‘Sono pronto al flagello’, sapevo che una cosa simile sarebbe successa“.
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La vicenda che ha sconvolto Anzio: arrestato per violenza sessuale

Latina, 18 luglio 2025 – È stato convalidato il fermo del 32enne arrestato sabato scorso ad Aprilia dalla Squadra Mobile di Roma. L’uomo, di origine straniera, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Latina dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, alla presenza del suo avvocato difensore Leonardo Palombi.
Durante l’interrogatorio, il fermato ha ammesso le proprie responsabilità in relazione ai fatti avvenuti il 12 maggio scorso ad Anzio, ai danni di una giovane donna di 19 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata aggredita nei pressi della via Nettunense, dopo essere scesa da un autobus.
Il 32enne, già noto alle forze dell’ordine per altri precedenti, è stato rintracciato nei giorni successivi presso la stazione ferroviaria di Aprilia, dove si trovava in attesa di un treno diretto a Roma. Gli agenti lo hanno fermato e condotto in stato di arresto.
A seguito della confessione, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa dei prossimi sviluppi dell’indagine.
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