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Baby gang via il telefonino a chi commette reati. “E’ uno strumento di violenza”

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Baby gang via il telefonino a chi commette reati. “E’ uno strumento di violenza”

“Alle baby gang via il telefonino“. Questa è la proposta del questore di Aosta Ivo Morelli per arginare il fenomeno delle baby gang.

Baby gang via il telefonino – L’idea – semplice ma allo stesso tempo non scontata – è venuta al questore di Aosta, Ivo Morelli in seguito alle richieste di aiuto pervenute dal sindaco di Verres, un piccolo paesino dove intorno al plesso didattico stanno aumentando episodi di questo genere.

Intervistato dal Corriere della Sera, il Questore si dice possibilista per traslare alcune norme usate per il codice antimafia anche per i minori rei di commettere certi tipi di reati. “È previsto che il Questore possa applicare certe misure, come l’avviso orale a coloro che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minori”.

Il questore di Aosta tende a sottolineare che “Il Questore può imporre a chi risulta condannato il divieto di possedere il telefonino. E’ una misura forte, di privazione della libertà, me ne rendo conto, ma possiamo intervenire per arginare certe derive”.

Il questore di Aosta: “Usare il telefono con criterio”

La Val d’Aosta è sicuramente più tranquilla rispetto ai ai problemi che ci sono in Lombardia o nel Lazio, però il messaggio che vuole lanciare Morelli è il seguente “In ogni caso la mia è quasi una provocazione, un avvertimento: occhio che il telefonino devi usarlo con criterio, altrimenti posso anche sequestrartelo perché la legge me lo permette”.

Baby gang via il telefonino anche per i minorenni

Molto spesso il fenomeno delle baby gang riguarda anche i giovani che ancora non hanno compiuto diciotto anni e il provvedimento del sequestro potrà interessare anche loro ma solo dopo una sentenza passata in giudicato.

Totti Ilary – per i Rolex sarà decivisiva la prova del…

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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