Attualità
Codici identificativi ai poliziotti – La proposta di Laura Boldrini
Codici identificativi ai poliziotti – Le parole della deputata dem, che ha rivelato di aver già portato la ‘crociata’ in Parlamento
Codici identificativi ai poliziotti. Un sistema utilissimo, soprattutto nei casi di manifestazioni di piazza. Almeno così lo giudica Laura Boldrini, che rivela l’approdo dell’istanza sul tavolo delle istituzioni. “Oggi – scrive in una nota l’onorevole del Pd – ho presentato una proposta di legge per introdurre disposizioni in linea con gli standard internazionali“. Cosa ciò voglia dire in concreto è lei stessa a spiegarlo: “Si dovranno utilizzare dei codici alfanumerici, da apporre in maniera ben visibile su caschi e uniformi degli operatori delle Forze di Polizia impegnati in attività di ordine pubblico. I quali, in questo modo, potranno essere subito identificati“.
CODICI IDENTIFICATIVI AI POLIZIOTTI: “COLMARE LACUNA DEL SISTEMA”
Una norma che l’Italia non è il primo paese a mettere in vigore: “In molti paesi – sottolinea la Boldrini – l’uso di tali codici è già un patrimonio acquisito. Penso ad esempio al Regno Unito e alla Francia“. La proposta non arriva in una giornata come le altre: “Siamo – ricorda la deputata – a 21 anni dai tragici fatti accaduti durante il G8 di Genova. Una delle pagine più oscure e gravi della nostra storia recente“. Una circostanza spartiacque: “Da allora la società italiana è cambiata e le Forze di Polizia hanno maturato una nuova consapevolezza e sensibilità“. La Boldrini invita dunque a “colmare una lacuna del sistema“, perchè “ad un compito importante e centrale devono corrispondere eguali responsabilità“.
Attualità
Testaccio: Diciassettenne accoltellato, testimone conferma che l’aggressore non è della nostra scuola.
Un giovane di 17 anni è stato accoltellato a Roma, con le indagini in corso sull’incidente avvenuto a piazza Testaccio. L’aggressore è stato descritto come un coetaneo esterno al centro di formazione professionale frequentato dalla vittima. Secondo un testimone, la lite sarebbe iniziata a scuola e si sarebbe poi trasferita in piazza, culminando con l’aggressione. Attualmente il ragazzo ferito si trova ricoverato in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita presso l’ospedale San Camillo. La madre della vittima chiede giustizia e si concentra sugli elementi esistenti, evitando di aggiungere nuovi dettagli.
Attualità
Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.
Il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha ribadito il rifiuto dei sindaci alla realizzazione di depositi per scorie nucleari nella Tuscia durante una riunione. La Sogin, società incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato potenziali siti in 14 comuni della zona, ma i primi cittadini si oppongono attivamente a questa possibilità. Romoli ha annunciato la costituzione di un team di esperti per dimostrare l’inadeguatezza dei terreni e la sismicità della zona. La difesa della Tuscia è considerata una responsabilità condivisa e nove comuni hanno già espresso un parere negativo sull’ipotesi dei depositi.
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