Codici identificativi ai poliziotti. Un sistema utilissimo, soprattutto nei casi di manifestazioni di piazza. Almeno così lo giudica Laura Boldrini, che rivela l’approdo dell’istanza sul tavolo delle istituzioni. “Oggi – scrive in una nota l’onorevole del Pd – ho presentato una proposta di legge per introdurre disposizioni in linea con gli standard internazionali“. Cosa ciò voglia dire in concreto è lei stessa a spiegarlo: “Si dovranno utilizzare dei codici alfanumerici, da apporre in maniera ben visibile su caschi e uniformi degli operatori delle Forze di Polizia impegnati in attività di ordine pubblico. I quali, in questo modo, potranno essere subito identificati“.
CODICI IDENTIFICATIVI AI POLIZIOTTI: “COLMARE LACUNA DEL SISTEMA”
Una norma che l’Italia non è il primo paese a mettere in vigore: “In molti paesi – sottolinea la Boldrini – l’uso di tali codici è già un patrimonio acquisito. Penso ad esempio al Regno Unito e alla Francia“. La proposta non arriva in una giornata come le altre: “Siamo – ricorda la deputata – a 21 anni dai tragici fatti accaduti durante il G8 di Genova. Una delle pagine più oscure e gravi della nostra storia recente“. Una circostanza spartiacque: “Da allora la società italiana è cambiata e le Forze di Polizia hanno maturato una nuova consapevolezza e sensibilità“. La Boldrini invita dunque a “colmare una lacuna del sistema“, perchè “ad un compito importante e centrale devono corrispondere eguali responsabilità“.