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Pane olio e formaggio marchiati Roma: la Capitale torna a darsi all’agroalimentare
Pane olio e formaggio marchiati Roma: il progetto del Campidoglio per la filiera a km zero
Pane olio e formaggio marchiati Roma. Di nuovo, come 40 anni fa. Il Comune tornerà a produrre ‘in proprio’ prodotti caseari, cerealicoli e di altre tipologie agroalimentari. Ne dà notizia Il Corriere della Sera, che cita tra le primizie che andranno in produzione, oltre a quelle succitate, anche burro, ricotta, latte, pasta e miele. La decisione, scrive il quotidiano milanese, è contenuta in una memoria redatta dall’Assessore capitolino all’Ambiente Alfonsi e a cui la giunta comunale ha dato il via libera. Il documento contiene un piano di sviluppo agricolo ed economico delle tenute di Castel di Guido e del Cavaliere. Possedimenti ubicati nel quadrante ovest di Roma, su una superficie di 2300 ettari.
PANE OLIO E FORMAGGIO MARCHIATI ROMA: I DETTAGLI DEL PROGETTO
Un tempo erano piuttosto vivi e floridi: i contadini residenti nella provincia vi si recavano infatti per lavorare i propri prodotti. Oggi invece presentano soltanto due caseifici quasi diroccati, uno dei quali chiuso da circa 10 anni, un pascolo per mucche e una produzione di fieno, questi ultimi entrambi di piccole dimensioni. Il Campidoglio, questa l’idea, vorrebbe prendere le latterie e riqualificarle, per poi procedere alla loro rimessa in attività. Di tasca propria inoltre costruirà nella zona mulini e frantoi, di cui le 2200 aziende agricole romane potranno servirsi per trasformare le materie prime. I prodotti col marchio Roma saranno poi acquistabili in punti vendita direttamente in loco.
PANE OLIO E FORMAGGIO MARCHIATI ROMA: UN INVESTIMENTO DA 10 MILIONI DI EURO
Il progetto è stato reso possibile dopo che il Comune è diventato l’unico proprietario dell’area, finora divisa tra Regione e Asl locale. L’ok all’acquisizione è arrivato venerdì scorso, tramite un atto varato dalla Giunta. Negli ultimi 40 anni la gestione si affidava anno per anno, per cui era impossibile mettervi su un’impresa. Ma da adesso si dovrebbe portare la durata del contratto d’affitto a 16 anni. In tal modo si potrà dare avvio più liberamente agli interventi previsti. Per Castel di Guido, ha spiegato la Alfonsi, sarebbe già in corso la progettazione di fattibilità e l’Amministrazione conta di investirvi sui 10 milioni di euro.
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