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Pause durante il lavoro: quali e quante sono? Occhio a chi lavora sul computer

Un approfondimento sulle pause durante il lavoro. Cosa dice la normativa vigente e quali sono i diritti dei lavoratori

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Pause durante il lavoro: quali e quante sono? Occhio a chi lavora sul computer

Come bisogna effettuare le pause durante l’orario lavorativo? Quali sono i momenti migliori per fermarsi? Anche un elemento simile può contribuire al raggiungimento di uno stato perfetto di benessere psicofisico. Ecco cosa bisogna sapere in merito a un fattore determinante per prestazioni lavorative sempre al massimo.

Le normative in merito alle pause lavorative

In base alle normative in vigore, ogni lavoratore ha diritto a dieci minuti di pausa ogni due ore per mantenere un livello accettabile della salute psicofisica. Oltretutto, secondo la legge, necessita anche di una pausa lavorativa per consumare il proprio pasto in maniera sana e corretta. Diversi lavoratori superano le sei ore lavorative quotidiane e devono rispettare le varie pause, soprattutto per quei dipendenti che passano diverse ore seduti alla propria scrivania.

Il datore di lavoro può decidere in quale modalità garantire i dovuti momenti di riposo ai propri sottoposti, dal momento che ogni lavoratore deve avere un tempo di inattività dalle rispettive mansioni e trascorrere quell’arco di tempo come meglio crede, magari sorseggiando un gustoso caffè con la moka o in macchinetta e facendo due chiacchiere con i propri colleghi.

Le pause durante l’orario lavorativo possono variare a seconda della tipologia di contratto. Ad esempio, quello collettivo offre la possibilità di effettuare una maggior quantità di pause.

Ecco cosa bisogna sapere in merito allo svolgimento delle pause in base alle singole varianti.

 

A chi spetta la pausa minima di 10 minuti

A chi spetta la pausa minima di 10 minuti? Tale regola non viene applicata per tutti i lavoratori. Per esempio, i dirigenti non possono accedere a questo beneficio, così come i collaboratori domestici e i lavoratori a domicilio, meglio noti come telelavoratori. Non va applicata neanche per i lavoratori mobili. Allo stesso tempo, la piccola pausa spetta a ogni lavoratore che svolge mansioni a carattere discontinuo, o di semplice attesa.

 

L’importanza della pausa pranzo

Spesso e volentieri, lo spazio temporale inerente alla pausa pranzo può coincidere con la pausa minima. Di conseguenza, vari lavoratori si ritrovano ad effettuare entrambe nello stesso momento.

La pausa pranzo può variare da lavoro a lavoro: alcuni ricevono una pausa di circa mezz’ora e, nel frattempo, consumano anche la pausa minima. La pausa pranzo non è necessariamente retribuita e il datore di lavoro può sommarla a quella minima in base alle proprie preferenze.

Nel caso in cui il datore di lavoro metta a disposizione dei lavoratori una mensa o dei buoni pasto, questi non devono essere considerati come retribuzione. Allo stesso tempo, il datore di lavoro non ha la facoltà di eliminare le pause in cambio di una qualsiasi forma di retribuzione, dato che si tratta di un diritto inalienabile per ciascun lavoratore.

 

Come si svolge la pausa dei videoterminalisti

Per coloro che lavorano davanti a qualsiasi tipo di schermo per almeno 20 ore alla settimana, hanno la necessità di fare delle pause di 15 minuti ogni due ore se lavorano in maniera continuativa su un progetto.


In queste circostanze, le pause non possono essere pianificate all’inizio o alla fine dell’orario lavorativo. Le stesse vanno distribuite nell’arco dell’intera giornata lavorativa, con una cadenza generale pari a due ore. Un’altra differenza sostanziale riguarda la modalità di fruizione dei periodi di pausa, che devono essere retribuiti perché inseriti nei normali orari di lavoro.

 

Come funziona per i lavoratori domestici

Come detto in precedenza, i lavoratori domestici non hanno diritto ad alcuna pausa durante l’orario lavorativo. Figure come colf, badanti e baby-sitter accedono comunque a un lungo e appagante riposo giornaliero, pari a un minimo di 8 ore. Inoltre, secondo il contratto collettivo, queste tipologie di lavoro hanno diritto a non meno di 11 ore di riposo giornaliero.

 

Come funziona per i lavoratori legati al trasporto

Ogni lavoratore che si occupa del trasporto di merci, materiali o passeggeri ha diritto a 30 minuti di pausa quando il proprio orario lavorativo è compreso tra le 6 e le 9 ore al giorno. Nel caso in cui la soglia delle 9 ore giornaliere venga superata, la pausa viene incrementata fino a 45 minuti.

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Affitti esorbitanti a Roma per i funerali di Papa Francesco monolocali a cinquemila euro a notte

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Affitti esorbitanti a Roma per i funerali di Papa Francesco monolocali a cinquemila euro a notte

AffittiFolliARoma: Scopri come i prezzi degli affitti stanno impazzendo per i funerali di Papa Francesco, con monolocali che sfiorano i 5.000 euro a notte!

In una Roma già affollata di turisti e fedeli, il recente annuncio dei funerali di Papa Francesco ha scatenato una vera e propria corsa all’oro per gli affitti, trasformando la Città Eterna in un mercato immobiliare da capogiro. Immaginate di dover sborsare una fortuna solo per un posto letto durante un evento storico: è proprio ciò che sta accadendo, attirando l’attenzione di curiosi e investitori da tutto il mondo.

Prezzi da capogiro

Con la domanda che esplode per alloggi temporanei, i proprietari stanno offrendo monolocali a prezzi esorbitanti, come i “5mila euro a notte” menzionati in recenti segnalazioni. Questa escalation non è solo un’anomalia, ma un fenomeno che sta generando dibattiti su accessibilità e speculazione nel settore immobiliare romano.

L’impatto sulla città

La città si prepara a un afflusso massiccio di visitatori, e questo sta spingendo i prezzi alle stelle, influenzando non solo i residenti ma anche l’economia locale. Esperti del settore osservano come eventi di tale portata possano alterare il mercato, lasciando tutti a chiedersi: quanto durerà questa bolla?

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Pannelli crollano in Galleria Giovanni XXIII paralizzando il traffico romano

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Pannelli crollano in Galleria Giovanni XXIII paralizzando il traffico romano

RomaInCaos Scopri come la caduta improvvisa di due pannelli ha bloccato la Galleria Giovanni XXIII, scatenando un inferno di traffico a Roma e lasciando migliaia di pendolari a chiedersi cosa succederà dopo!

La capitale italiana è stata colpita da un evento inaspettato che ha trasformato una routine quotidiana in un vero rompicapo. La Galleria Giovanni XXIII, una delle arterie principali della città, è stata chiusa d’urgenza dopo che due pannelli si sono staccati, creando non solo pericoli immediati ma anche una curiosità diffusa tra i cittadini su cosa abbia potuto causare un simile incidente. Immagina di essere bloccato in coda per ore: è proprio ciò che sta accadendo ora, con il traffico che si è ingolfato in modo spettacolare.

Le Cause dell’Incidente

Le autorità hanno confermato che la caduta dei pannelli è stata il motivo principale della chiusura, un evento che ha immediatamente catturato l’attenzione di tutti. ‘Traffico in tilt’ è l’espressione che meglio descrive la situazione, con code chilometriche che si estendono per la città, spingendo i romani a cercare alternative creative per muoversi.

L’Impatto sulla Città

Mentre le indagini procedono, il caos ha già influenzato la vita quotidiana di migliaia di persone, con ritardi che potrebbero durare giorni. Gli esperti stanno analizzando ogni dettaglio per prevenire futuri problemi, ma una cosa è certa: questo episodio ha acceso la curiosità su quanto sia fragile l’infrastruttura urbana di Roma. Che cosa scopriremo nei prossimi aggiornamenti?

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