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Pericolo frane a Roma, l’allarme dell’esperto: “300mila abitanti a rischio”

Pericolo frane a Roma, le parole di Erasmo D’Angelis, segretario dell’Autorità di Bacino dell’Italia centrale

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Pericolo frane a Roma, l’allarme dell’esperto: “300mila abitanti a rischio”

Pericolo frane a Roma. Sotto questo profilo, la Capitale si pone ai primi posti tra le grandi città d’Italia. Lo conferma quest’oggi Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Centro Italia ed ex capo missione del Governo anti dissesto idrogeologico. In un’intervista a Il Messaggero, ha spiegato quanto sia problematica la situazione del nostro paese, complicata dall’aumento dei fenomeni di cambiamento climatico cui esso è esposto particolarmente.

PERICOLO FRANE A ROMA: “FENOMENI CLIMATICI PRIMA SCONOSCIUTI”

A suo avviso, gli 11 miliardi stanziati per far fronte dovranno servire necessariamente a realizzare “11mila opere di contenimento di alluvioni, frane ed erosione costiera, nonchè ad allargare i tunnel“. Lo impone un quadro climatico totalmente nuovo: “Abbiamo piogge tropicalizzate, cicloni e tempeste di vento che prima non conoscevamo. La bomba d’acqua a Ischia ne è un esempio“. Tra i luoghi più a rischio c’è la Capitale: “E’ la città più in pericolo. Oltre 300mila abitanti vivono sotto il rischio di 538 frane e alluvioni varie“.

PERICOLO FRANE A ROMA: TRA ABUSIVISMO, TEVERE E TOMBINI

Sulla causa di tutto questo, D’Angelis non ha dubbi: “L’abusivismo dilagante rende il conto particolarmente salato“. Tra le ‘minacce’, il segretario individua il Tevere e soprattutto i suoi affluenti: “Il Paglia è il più pericoloso. In piena può allagare la pianura di Orvieto e far straripare il fiume“. Ma a preoccupare sono anche i tombini: “A Roma coprono 700 km di rete idraulica e il 10% rischia di otturarsi, soprattutto tra Tiburtina, Flaminio ed Eur“. E la manutenzione? Scarsa, come sempre.

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