Cronaca
18enni morti alla Garbatella, gli amici in coro: “Vogliamo la verità”
18enni morti alla Garbatella, le ultime sulle indagini sul tragico incidente di sabato scorso
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18enni morti alla Garbatella, il mistero continua ad aleggiare sulla vicenda. E allora ecco che in campo, per invocare chiarezza, scendono gli amici dei ragazzi. Che rendono omaggio a queste solo ultime giovani vite spezzate all’alba di un weekend sulla Circonvallazione Ostiense. In mano hanno fiori e bigliettini a loro dedicati, le lacrime immancabili a rigare il volto. Non riescono a capacitarsi e a frenare la disperazione per la perdita di due pezzi della loro vita. “Siamo cresciuti insieme“, raccontano. E forse proprio questo li rende determinati quando la lucidità riaffiora. “Vogliamo la verità“, la richiesta unanime.
18ENNI MORTI ALLA GARBATELLA, POCHE CERTEZZE
Darle una risposta toccherà ora agli agenti del gruppo Tintoretto della Municipale. Ma non sarà facile stabilire cosa sia realmente accaduto. Gli unici elementi certi al momento sono che i due ragazzi, in sella ad uno scooter, sono finiti contro un camion frigo. Al volante di quest’ultimo c’era un 41enne romano, risultato negativo ai test alcool/droga e che è sceso per soccorrerli. Al vaglio degli inquirenti, oltre alle immagini delle telecamere della zona, anche i racconti dei testimoni. I quali però non concordano, soprattutto sul rispetto da parte dell’autotrasportatore.
18ENNI MORTI ALLA GARBATELLA, OGGI L’AUTOPSIA
Ulteriori elementi che contribuiscono a complicare il quadro arrivano inoltre dal padre di uno dei due 18enni. “Da quanto abbiamo ricostruito finora – le parole a Il Messaggero – c’era un altro camion parcheggiato davanti al benzinaio e che copriva la visuale. Inoltre nei pressi dell’incrocio altri veicoli restringevano lo spazio di manovra“. Una versione che dovrà essere ora confermata dall’esito delle perizie tecniche disposte dalla Procura. La quale intanto nella giornata di oggi dovrebbe dare l’ok allo svolgimento dell’autopsia sui corpi delle due giovanissime vittime della strada.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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