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Bilancio Roma 2023 in rosso, l’allarme del sindaco Gualtieri. Che fa appello al Governo

Bilancio Roma 2023 in rosso, le cifre impietose emerse dai calcoli effettuati dal primo cittadino

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Bilancio Roma 2023 in rosso, l’allarme del sindaco Gualtieri. Che fa appello al Governo

Bilancio Roma 2023, rischi in vista per la Capitale. A confermarlo lo stesso sindaco Roberto Gualtieri, che stima minori entrate nelle casse comunali per l’anno che sta per entrare. 337 milioni, a tanto ammonterebbe il buco, secondo i calcoli della Ragioneria del Campidoglio. Che ha fatto immediatamente scattare l’allarme e la richiesta al Governo di un intervento anche post Legge di Bilancio. Esecutivo da cui la giunta Pd si aspetta inoltre l’approvazione, entro i cinque anni della legislatura, della riforma della governance cittadina.

Gualtieri ha auspicato a stretto giro l’apertura di un tavolo con Meloni & co. sui vari temi. In primis, ha sottolineato, “i problemi strutturali di grave sottofinanziamento delle funzioni che la città svolge“. Per risolverli, il primo cittadino ha fornito la propria ricetta: “Un contratto di servizio tra lo Stato e Roma, basato sull’entità dei servizi da fornire ai cittadini e sul suo ruolo di Capitale“. Solo così, ha fatto presente, la città avrà un “sostegno adeguato alla capacità dell’amministrazione di essere efficiente“.

BILANCIO ROMA 2023, LE VOCI A RISCHIO ‘TAGLIO’

In linea con i suoi predecessori, Gualtieri chiede quindi più fondi. I quali, spiega, dovranno far fronte al calo dei ricavi dalle tasse e all’aumento delle spese. Tra le voci che rischiano di subire un ‘taglio’, vi sono in primo luogo quelle relative alla prima casa. Di recente infatti la Corte Costituzionale ha esteso il concetto anche all’abitazione il cui intestatario vive insieme al coniuge in un’altra non di sua proprietà. Un provvedimento che rischia di costare alle  casse romane un ammanco di 200 milioni.

A questi se ne aggiungeranno poi altri 60 di Irpef e 80 di tasse di turismo. Senza contare i rincari per bollette e inflazione, stimati in circa 50 milioni. Cifre che, precisano da Palazzo Senatorio, per ora non pongono davanti al rischio di sforbiciate sui servizi. Però serve fare presto e di più. In tal senso l’avvertimento al Governo è chiaro: “Ringraziamo l’esecutivo per le soluzioni di emergenza cui abbiamo lavorato e che fanno parte della Manovra. Ma ora aprire un confronto è ancora più urgente“.

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