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Caccia in città, ok del Governo all’emendamento in Manovra

Caccia in città, la decisione per controllare e gestire l’avanzata degli animali selvatici

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Caccia in città, ok del Governo all’emendamento in Manovra

Caccia in città, ora è ufficiale. A concedere l’autorizzazione la Commissione Bilancio della Camera. D’ora in poi quindi l’attività venatoria sarà permessa anche laddove fino era proibita, quindi anche nei parchi urbani e nelle aree protette. E anche sotto il profilo della tempistica non ci saranno restrizioni: i fucili potranno ‘cantare’ anche quando di norma dovrebbero restare muti. La misura ha lo scopo di contenere le specie selvatiche, che ultimamente avevano preso un po’ troppo possesso delle città, spingendosi dalle zone periferiche finanche a quelle più centrali. E le reazioni non si sono fatte attendere. Su tutte, quelle dei movimenti animalisti e ambientalisti.

CACCIA IN CITTÀ, GLI ANIMALI SI POTRANNO ANCHE MANGIARE 

Le quali sottolineano in primo luogo come sia stata violata la normativa UE denominsta Habitat, che tutela la biodiversità. Non solo: nel mirino c’è anche l’osservanza dell’articolo 9 della Costituzione. Senza dimenticare i pericoli per animali e persone. A tali osservazioni i promotori dell’emendamento replicano che le autorità coordineranno le operazioni, effettuate in collaborazione con cacciatori con licenza e forze dell’ordine. Inoltre gli animali abbattuti saranno analizzati dai veterinari e, in caso di esito positivo, destinati al consumo alimentare. Tra le specie coinvolte, oltre ai cinghiali, anche daini, nutrie e persino volpi, orsi e lupi.

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.

La dinamica dell’incidente

La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.

L’intervento dei passanti

La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.

Condizioni di Patrizia e denuncia

Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.

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Arresto di un ricercato internazionale a Roma per il traffico di merce contraffatta dalla Cina alla Colombia

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Arresto di un ricercato internazionale a Roma per il traffico di merce contraffatta dalla Cina alla Colombia

I poliziotti hanno intercettato e arrestato a Roma un 35enne ricercato a livello internazionale per un mandato di arresto con estradizione negli Stati Uniti. Il soggetto, di origini colombiane, era parte di una rete di riciclaggio e traffico di droga e ora si trova nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La rete di riciclatori di denaro

Il trentacinquenne ha fatto parte, per dieci anni, di una rete di riciclatori di denaro e trafficanti di droga guidata da cittadini colombiani con sede a Guangzhou, in Cina. Era direttore generale di una compagnia di navigazione internazionale, coinvolta nel traffico di merce contraffatta. Tra agosto e dicembre 2011, le autorità colombiane hanno sequestrato ventidue container contenenti articoli vari, per un valore complessivo di oltre 54 milioni di dollari.

Intercettato grazie a un sistema di allerta

Le forze dell’ordine internazionali erano sulle tracce del ricercato da anni. Gli agenti del Commissariato Viminale lo hanno identificato grazie al sistema alert “alloggiati”, attivato in un hotel di Roma. Durante un controllo, in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno verificato l’esistenza di un mandato di arresto provvisorio emesso nel febbraio 2016 dalle autorità statunitensi per il reato di riciclaggio. Negli Stati Uniti, tali reati possono portare a una condanna fino a vent’anni di reclusione.

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