Cronaca
Chef Rubio denunciato, Liliana Segre mette nei guai il cuoco romano
Chef Rubio denunciato, lo scontro con la senatrice a vita finisce davanti alla Giustizia. Il motivo

Chef Rubio denunciato. A sporgere querela nei suoi confronti, lo scorso martedì, Liliana Segre. La senatrice a vita si è rivolta ai Carabinieri di Milano contro 24 episodi di minacce di cui sarebbe stata vittima sul web. E nell’elenco dei coinvolti, a quanto riporta Il Giorno, comparirebbe anche il nome del cuoco romano. Confermare le accuse toccherà ora al lavoro d’indagine, affidato ai militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale del capoluogo lombardo, sezione Indagini Telematiche.
CHEF RUBIO DENUNCIATO, LA REPLICA DELLA SEGRE ALLE MINACCE
Le denunce erano già state preannunciate dalla stessa Segre a novembre, in occasione del Forum Nazionale delle donne ebree d’Italia. Nell’iniziativa, la senatrice a vita sarà assistita dall’avvocato Vincenzo Saponara. A lei, testimone della Shoah, sarebbero stati indirizzati messaggi contenenti parole d’odio, anche antisemita, insulti e perfino minacce di morte. A queste ultime in particolare aveva risposto a schiena dritta, sottolineando che le riceveva “anche perchè sono vaccinata e non una no-vax“.
CHEF RUBIO DENUNCIATO, LE PAROLE INCRIMINATE
Nel mirino, rivelano fonti investigative, sono così finiti 24 profili, perlopiù non riconducibili a volti noti. Starà ora agli inquirenti svelarne l’identità, che ha agito nell’ombra negli ultimi mesi attraverso sia i social che via mail. Tra i nomi, ci sarebbe appunto anche quello di Gabriele Rubini, alias Chef Rubio. 39 anni, di Frascati, ad incriminarlo due post su Twitter. Uno in cui rimproverava la Segre per il “silenzio sistematico” sulla “pulizia etnica” contro i palestinesi, e l’altro dove la attaccava per il suo no al ritorno in ospedale dei medici no-vax.
Cronaca
Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

EventoChoc: Un’apericena per sostenere l’ex sindaco Gianni Alemanno in carcere? Scopri chi si schiera al suo fianco!
La controversa storia dietro l’evento
Un’apericena insolita sta per scuotere Rieti, organizzata per sostenere Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma condannato a 22 mesi nel caso Mondo di Mezzo. Da dicembre scorso, Alemanno è tornato in carcere per aver violato la messa in prova ai servizi sociali. Ma cosa spinge un evento del genere? Numerosi esponenti della destra sovranista hanno risposto alla chiamata, trasformando una semplice cena in un raduno che promette sorprese e dibattiti accesi.
Gli ospiti che non ti aspetteresti
Tra gli ospiti confermati c’è l’ex presidente della Regione Francesco Storace, che su X ha dichiarato: “Ci andrò volentieri perché le cose vanno dette senza paura”. Non solo: anche Simone Di Stefano, ex leader di CasaPound e ora a capo di Exit, e Luca Malcotti, vice segretario generale dell’UGL ed ex consigliere regionale, hanno aderito. Immagina il mix di personalità che potrebbe emergere – un incontro da non perdere per chi ama i retroscena politici!I dettagli che stuzzicano la curiosità
L’iniziativa è curata dai militanti del movimento Indipendenza, con figure come il vice segretario Chicco Costini e Beppe Lauria in prima linea. L’evento, ospitato al ristorante Da Chef in largo Velino Fratelli Conti, includerà un dibattito seguito da un concerto con Francesco Mancinelli, Silvia Preda e Nicolò Olivieri. Sul volantino si parla di una petizione per Alemanno, con un contributo di 15 euro per l’apericena (ingresso libero) e donazioni extra per le sue spese legali. Chissà quali segreti emergeranno durante la serata?
Cronaca
Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

IngannoMadeInItaly Hai mai comprato castagne pensando fossero autenticamente italiane, ma in realtà venivano dall’estero?
Scopri come la Guardia di Finanza ha sgominato un maxi-falso alimentare!
Il Sequestro Sbalorditivo
Immagina di aprire una scatola di castagne con il tricolore italiano ben in vista, ma al suo interno si nasconde un inganno internazionale. La Guardia di Finanza ha messo le mani su 54.000 confezioni di castagne in un’azienda agroalimentare nel Viterbese, scoprendo che il prodotto arrivava dall’estero nonostante l’imballaggio gridasse “made in Italy”.
L’Inganno che Ti Lascerà a Bocca Aperta
Non solo l’etichetta principale sfoggiava orgogliosamente il tricolore, ma le vere informazioni sulla provenienza erano nascoste in piccolo su un’etichetta secondaria sul retro. Un trucco astuto che poteva facilmente confondere i consumatori, facendoli credere di acquistare un prodotto genuino del Bel Paese. Chissà quante persone sono cadute in questa trappola!Le Misure contro l’Azienda
Per il titolare dell’azienda, non è finita con il semplice sequestro: è scattato un ammonimento severo sulle regole da seguire per rendere trasparente la provenienza dei prodotti. Un avvertimento che potrebbe sconvolgere l’intero settore agroalimentario – e tu, stai attento a cosa compri la prossima volta!
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