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Cultura

Intervista a Gianfranco Butinar per il suo spettacolo al Teatro Brancaccio il 6 dicembre

Il figlioccio Artistico del Maestro Franco Califano si racconta ai nostri microfoni in vista dello spettacolo al Teatro Brancaccio.

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Intervista a Gianfranco Butinar per il suo spettacolo al Teatro Brancaccio il 6 dicembre

Gianfranco Butinar, attore, imitatore, scrittore, figlioccio artistico del Maestro Franco Califano, porta a Teatro il suo successo teatrale “Arte d’identità”, il viaggio nel mondo di chi ha fatto dell’imitazione un’arte, il 6 dicembre al Teatro Brancaccio di Roma. Un artista brillante e raffinato a cui abbiamo voluto rivolgere qualche domanda in vista dello spettacolo del 6 dicembre al teatro di via Merulana.

Cosa significa andare in scena al teatro Brancaccio, uno dei teatri più importanti della realtà romana?

“Significa sempre una prima volta anche se in realtà è la quinta. Uno dei palcoscenici più belli d’Italia in cui l’atmosfera diventa magica da quando si sente quel brusio della gente che ti aspetta. Emozioni che ho la fortuna di vivere e in una platea del genere tutto diventa in un certo senso più responsabile.”

Oltre a Califano che ricordo ha di Gigi Proietti?

“Califano un fratello maggiore, un padre artistico, un filosofo concreto, un teorico pratico, un punto di riferimento! Gigi Proietti il più grande e completo Artista di tutti i tempi, mai più uno così, anzi due così!”

Com’è lo stato di salute della scuola teatrale romana, nel senso i giovani artisti hanno ancora quei valori che in passato hanno caratterizzato proprio artisti del calibro di Califano, Proietti, Sordi e Montesano?

“La scuola teatrale romana secondo me è convalescente. Ci sono poche idee nuove e non tutte hanno la manovra e i piloti giusti. È un connubio ancora più difficile quando come esempio hai questi mostri sacri da te indicati, che sono la storia della città e dello spettacolo. Arte pura eterna e inarrivabile…”

Gianfranco Butinar in scena al Teatro Brancaccio

Oltre due ore di imperdibili aneddoti e improbabili duetti, con i cavalli di battaglia delle voci di Butinar dello sport, della musica e dello spettacolo, alternati senza cadute di tono né spazi vuoti, e accompagnati da musicisti planetari di livello internazionale. Lo spettacolo è una produzione di MP Management.

“Mille voci, un solo artista”: così la stampa definisce Gianfranco Butinar e il suo talento incredibile. Attore, scrittore e imitatore in grado di ‘trasformarsi’ in alcuni dei personaggi più amati del mondo dello sport, dello spettacolo e della musica.

Figlioccio Artistico del Maestro Franco Califano fa l’esordio nel 1991 con la prima serata a
percentuale in un locale appena diciottenne, nel 1992 esordio televisivo a Goal di Notte.

Prosegue poi la sua carriera televisiva nel 1995 a Beato tra le donne con Paolo Bonolis, nel 1996 a Sotto a Chi tocca e nel 1997 a Tai Tanic. Nel 1997 fa il suo esordio a teatro con lo spettacolo Note di Primavera. In quello stesso anno esce il suo primo libro: La solitudine fatta animale e poi nel 2001 il secondo: Io e il resto.

Gli anni duemila di Gianfrnaco Butinar sanciscono il valore dell’artista romano

Nel 2002 comincia la collaborazione con la Gialappa’s Band in Mai dire. Poi nel 2007 il terzo libro: Presente e Imperfetto e nel 2010 inizia a collaborare in radio e in televisione con Piero Chiambretti. Nel 2013 esce il suo quarto libro: Arte d’identità (da qui il titolo del suo live). Nel 2014 è protagonista nel film Non escludo il ritorno, che rappresenta la terza vita del Maestro Franco Califano, interpretando proprio il suo padre artistico.

Sempre nel 2015 si aggiudica il Golden Disc Revelation per il suo lavoro Il Progresso sei tu, sempre in omaggio a Franco Califano. Nel 2015 il film viene presentato a Cannes al Festival Internazionale del Cinema. Nel 2020 – 2021 partecipa a Tiki Taka con Piero Chiambretti.

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