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Maurizio Costanzo diffamazione, il conduttore condannato a maxi risarcimento

Maurizio Costanzo diffamazione, la sentenza del Tribunale di Ancona dopo alcune frasi in diretta tv

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Maurizio Costanzo diffamazione, il conduttore condannato a maxi risarcimento

Maurizio Costanzo diffamazione, dopo la diffida arriva la condanna. L’84enne giornalista e presentatore tv dovrà rispondere di aver diffamato gravemente Vinicio Cantarini, Giudice per le Indagini Preliminari di Rimini. Ad emettere il verdetto Maria Elena Cola, magistrato presso il Tribunale di Ancona, la quale ha comminato a Costanzo un anno di reclusione. La pena sarà tuttavia sospesa se il conduttore verserà 40mila euro di danni alla parte offesa. La sentenza è stata emessa lo scorso 30 novembre, ma ne è stata data notizia solo nella serata di ieri.

MAURIZIO COSTANZO DIFFAMAZIONE, I FATTI ‘INCRIMINATI’

La causa ha avuto luogo presso l’aula del capoluogo marchigiano, competente per quello emiliano-romagnolo. Secondo le normative, infatti, i casi di magistrati offesi non possono essere trattati nel Tribunale dove esercitano. I fatti alla base risalgono all’aprile del 2017, durante una puntata del ‘Maurizio Costanzo Show‘. Si stava trattando la vicenda di Gessica Notaro, la donna riminese sfregiata con l’acido a gennaio di quell’anno. Ad un certo punto, l’attenzione si era focalizzata sulla condanna per stalking inflitta all’ex fidanzato, ritenuta troppo blanda.

MAURIZIO COSTANZO DIFFAMAZIONE, LE PAROLE DEL CONDUTTORE

Il giudice, Cantarini appunto, aveva infatti disposto ‘soltanto’ un divieto di avvicinamento alla donna. Era stata così respinta la richiesta, avanzata dal pm, degli arresti domiciliari. Una decisione che ha scatenato l’ira in studio di Costanzo, il quale si era lasciato andare a un duro commento. “Mi voglio complimentare col gip – disse – Lo dico anche al Csm: fate i complimenti da parte mia a questo gip che ha deciso questo“. Parole che, secondo i legali del giornalista, non contenevano alcuna volontà di diffamare. Per questo, depositeranno a breve il ricorso in Appello.

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