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Netturbini che giocano a briscola e altri casi: piaga furbetti del cartellino sulla Capitale

Netturbini che giocano a briscola ma non solo: tutti i casi al vaglio dei magistrati romani

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Netturbini che giocano a briscola e altri casi: piaga furbetti del cartellino sulla Capitale

I netturbini che giocano a briscola e i loro fratelli. Tutti raggruppati nella categoria ‘furbetti del cartellino‘. Gente che fa timbrare il proprio badge ai colleghi e poi, invece di lavorare, si dedica agli affari propri. Il che non sarebbe un problema in una grande azienda, dove se mancano un paio di dipendenti non se ne accorge nessuno. Il vero problema però è che, in gran parte dei casi, a lasciare vuoto il proprio posto sono molti di più. A confermarlo questa mattina Il Messaggero, che stima in 1500 il numero di assenteisti in un’azienda che conta 10mila lavoratori.

NETTURBINI CHE GIOCANO A BRISCOLA, MA NON SOLO…

Molteplici i casi riscontrati negli anni, diversi dei quali generano sdegno. Come quello del dipendente Atac che, durante il lockdown, effettuava consegne di prodotti dolciari. Come anche quello dei netturbini Ama impegnati in una partita a briscola. Un episodio avvenuto in zona Ponte Mammolo e che fu immortalato in un video. E non mancano gli episodi di lavoratori che ‘spariscono’: ad esempio, i 30 addetti alla cura dei giardini del Campidoglio. Ma non si salva nemmeno la scuola, dove spesso il personale si mette in malattia pur non soffrendo di alcuna patologia.

NETTURBINI CHE GIOCANO A BRISCOLA, L’IMPUNITA’ ALLA BASE DEL FENOMENO

E della sanità, ne vogliamo parlare? Nel 2019 a Montesacro i fari della Procura si accesero su 22 operatori, medici e infermieri, che timbravano e poi si recavano in palestra. Senza dimenticare gli 89, in attività e in pensione, occupati presso gli IFO, indagati nel maggio scorso. Tantissimi casi insomma, tutti o quasi con un aspetto preoccupante. Ovvero, che i dipendenti che timbrano per altri sanno benissimo che non potrebbero farlo. Ma ciò non glielo impedisce. E se ne fregano che chi fa il proprio dovere dovrà fare anche quello degli assenti. Forse perchè sanno che alla fine ne usciranno tutti praticamente impuniti?

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Essere sempre impreparati nella vita

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Essere sempre impreparati nella vita

“Sea Wall” di Simon Stephens è in scena allo Spazio Diamante dal 3 al 6 aprile. Fabrizio Lombardo interpreta il protagonista Alex, un giovane fotografo che si confida con il pubblico riguardo le esperienze familiari, attraverso un flusso di coscienza. Il monologo, rappresentato in tutto il mondo con esordio al Bush Theatre di Londra nel 2008, esplora i rapporti umani, i viaggi estivi e le questioni esistenziali, portando a un abisso di interrogativi.

Un testo di dialogo

Fabrizio Lombardo evidenzia che “questo testo, ormai un cult della drammaturgia inglese, si mette in dialogo con chi lo fa e con chi lo vede”. Il protagonista vive di “non detto”, creando un rapporto personale tra il testo e il pubblico, permettendo così un approccio dedicato alla narrazione.

Carriera e contemporaneità

La carriera di Lombardo si è sviluppata principalmente sul palcoscenico, con una forte inclinazione verso la drammaturgia contemporanea. Ha collaborato direttamente con diversi autori, un’opportunità che gli ha permesso di esplorare e comprendere la scena contemporanea.

Riflessioni e consigli

Il protagonista Alex affronta molte domande senza trovare risposte definitive. Lombardo afferma che, proprio come il suo personaggio, gli esseri umani si sentono spesso impreparati. Consiglia la visione dello spettacolo, definito “breve e con un linguaggio quotidiano”, a chi è distante dall’idea di “teatroso”, sottolineando che l’immediatezza ne facilita la fruizione.

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Inaugurazione della panchina rossa al parco di Casale Rosso per il contrasto alla violenza sulle donne

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Inaugurazione della panchina rossa al parco di Casale Rosso per il contrasto alla violenza sulle donne

Il Parco di Casale Rosso, situato in viale Franco Angeli 81 nel V municipio, ha inaugurato una “panchina rossa” per dire no alla violenza contro le donne. Questa panchina simboleggia la lotta quotidiana contro il femminicidio e la violenza di genere ed è parte di un progetto culturale e sociale chiamato “Panchine Rosse”, creato nel 2014 a Torino. Il sito “panchinerosse” riporta il messaggio: “Il mio posto è vuoto ma IO SONO QUI, sono questa Panchina Rossa come il mio sangue versato. Sono qui per ricordare che il femminicidio e la violenza sulle donne, fisica, psicologica, economica, lo stalking non devono più esistere”.

L’inaugurazione, avvenuta a Centocelle, ha visto la partecipazione dell’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi e di altri rappresentanti del V Municipio. La panchina rossa aggiunge un importante tassello a un parco recentemente ristrutturato, che comprende 100 nuove piantumazioni, aree giochi e attrezzature per il fitness, contribuendo a trasformarlo in un centro di aggregazione sociale.

Il parco, ora anche dotato di un’area cani, è gestito dal comitato di quartiere locale, mentre la manutenzione resta sotto la responsabilità del municipio. I cittadini si occupano dell’apertura e della chiusura dei cancelli, assicurando che il parco rimanga chiuso nelle ore notturne.

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