Cronaca
Incidente Fonte Nuova, gli inquirenti: “Velocità? No, la causa è stata un’altra”
Incidente Fonte Nuova, gli importanti sviluppi delle indagini su cosa ha provocato la morte dei cinque ragazzi

Incidente Fonte Nuova, i giovani coinvolti non andavano troppo forte con la loro Fiat 500. Semplicemente a bordo ce n’erano in numero maggiore di quello per cui il veicolo era stato omologato. 6, contro i 4 che l’abitacolo avrebbe potuto ospitare. Un “eccesso di massa” che è stato fatale per i giovanissimi tra i 17 e i 21 anni che hanno perso la vita nella notte tra il 26 e il 27 gennaio scorsi.
Erano le 2.30 e il gruppo stava facendo rientro a casa da un noto pub della zona. Proprio qui avevano deciso di trascorrere una serata di festa per il compleanno della più giovane, che aveva compiuto 17 anni. Si trovavano sulla Nomentana, quando l’auto sulla quale viaggiavano si è ribaltata. Un tratto pericolosissimo, che negli ultimi 16 anni ha visto vittime in ben 19 occasioni.
La 500 è finita su un marciapiede ad una velocità di 80 km/h: tre volte circa il consentito (30). Si è schiantata contro un palo della luce e poi un albero. Ha rotolato per circa 20 metri e poi si è accartorciata, spedendo all’esterno i passeggeri. Dei quali se n’è salvato solo uno, tuttora ricoverato in prognosi riservata al Sant’Andrea. La Procura di Tivoli nel frattempo ha aperto un fascicolo contro ignoti, con l’accusa di omicidio stradale.
Cronaca
I cardinali e il loro enigmatico raduno davanti alla tomba

Hai mai visto una folla così devota e inarrestabile? #PapaFrancesco sta conquistando i cuori anche dopo la sua scomparsa, con migliaia di persone che si precipitano a #SantaMariaMaggiore per un ultimo saluto emozionante! #Roma #Fede
L’alba di un pellegrinaggio straordinario
All’alba, le code si allungano già fuori dalla basilica, con il rettore, il cardinale Rolandas Makrickas, che apre personalmente la Porta Santa alle 7 del mattino. Il suo volto mostra una miscela di stupore e gioia nel vedere così tanto affetto per il Pontefice, che ha scelto questa basilica nel cuore multietnico dell’Esquilino come sua ultima dimora. È una coincidenza affascinante, che rispecchia perfettamente lo stile umile di Francesco. Entro le 14, ben 30mila persone avevano già varcato la soglia, e si prevede che il numero raddoppierà entro la fine della giornata.
Un oceano di storie e devozione
Tra la folla ci sono famiglie, religiosi, giovani scout e visitatori da ogni angolo del mondo, tutti uniti per rendere omaggio a Francesco. Gli abitanti dell’Esquilino sono entusiasti di avere un “vicino di casa” così illustre, trasformando questa zona in una meta imperdibile per credenti e non. Una visitatrice, Maria, arrivata da Agrigento con la famiglia, descrive la tomba come “semplice, proprio come era lui”. Anche i cardinali si uniscono alla processione nel pomeriggio, con uno di loro, il porporato irlandese Sean Baptist Brady, che prega per un futuro Papa all’altezza. E poi ci sono le voci della gente comune: Florentine, da Grenoble ma originaria del Benin, parla di “un’emozione grandiosa”, mentre Roberto, un romano ateo, ammette di essere lì per una frase del Papa che lo ha sempre colpito: “È meglio vivere da ateo che da cristiano che parla male degli altri”.L’eredità viva nel quartiere
Francesco lascia un’eredità che si vede e si sente ovunque, soprattutto in questo angolo vivace di Roma. Sinika, arrivata dalla Finlandia con una maglietta dedicata a Bergoglio, lo definisce “il miglior Papa per i poveri”, notando come la sua sepoltura qui, e non a San Pietro, ne sia la prova. Intorno alla basilica, il suo ritratto appare tra negozi e supermercati, mentre striscioni come “Grazie Francesco” decorano i palazzi. All’interno, le messe e i canti solenni continuano a celebrare la sua memoria con un’attenzione meticolosa.
Santa Maria Maggiore: Un flusso ininterrotto fino a tardi
Le code possono durare fino a due ore, e davanti alla tomba i visitatori si fermano solo per pochi secondi, tanto è l’afflusso. Questa mattina, la basilica è stata così affollata da dover interrompere brevemente per le messe domenicali, invitando la gente a sedersi o uscire per far spazio. L’apertura continua fino alle 22 di stasera, per riprendere domani alle 7. Intanto, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, annuncia piani per gestire l’ondata di visitatori nelle prossime settimane e mesi, con una riunione in Prefettura prevista per mercoledì. La tomba, con la semplice scritta “Franciscus” e adornata da una rosa bianca, ispira molti a portare lo stesso fiore, un simbolo che Francesco stesso collegava a Santa Teresina e che ora rappresenta il ricordo e la gratitudine della gente.
Cronaca
Il pastificio romano salvato da Papa Francesco e il suo piano per i detenuti

ScopriComePapaFrancescoHaTrasformatoUnCarcereInUnPastificioDiSperanza #RedenzioneAttraversoLaPasta
La Nascita del Progetto
Immagina un luogo dimenticato ai margini di Roma, dove l’acqua e la farina si mescolano non solo per creare pasta, ma per forgiare destini. È proprio qui, a Casal del Marmo, che l’eredità di Papa Francesco ha preso forma dopo la sua prima visita nel 2013. Subito dopo la sua elezione, il pontefice si recò nel carcere minorile per un gesto simbolico: lavò i piedi ai giovani detenuti durante il Giovedì Santo, esortandoli a non perdere la speranza. Questa visita ispirò un’idea rivoluzionaria, promossa dal cappellano del carcere, che trasformò una palazzina abbandonata in un vero e proprio pastificio artigianale. I volontari e i giovani coinvolti videro nella pasta un simbolo quotidiano di rinascita, un’opportunità per imparare un mestiere e reinserirsi nella società. Dopo anni di lavori e finanziamenti, il “Pastificio Futuro” è finalmente diventato realtà nel 2023, attirando l’attenzione per il suo potenziale di cambiare vite.
L’Aiuto Inaspettato
Ma cosa succede quando un leader spirituale decide di intervenire direttamente per sostenere un sogno? Proprio questo ha fatto Papa Francesco con la sua ultima donazione: 230 mila euro dal suo conto personale, un lascito che ha estinto parte del mutuo del pastificio. Questa mossa, rivelata attraverso i canali del Vaticano, ha sconvolto e ispirato tutti, permettendo al laboratorio di espandere le operazioni e offrire più posti di lavoro. Attualmente, solo quattro giovani detenuti lavorano qui con contratti regolari, ma il sito è progettato per ospitarne fino a 20, con l’obiettivo di aumentare la produzione e abbassare i prezzi. I ragazzi, entusiasti della notizia, vedono nel pastificio una vera seconda chance, un posto dove rispettare orari e responsabilità, proprio come il Papa aveva auspicato. Non è solo un aiuto economico: è un segno tangibile di attenzione che ha lasciato un’impronta indelebile nelle loro vite.-
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