Il prezzo medio sulla benzina è la novità dell’esecutivo per combattere il caro carburante e l’eccessiva speculazione.
Che cosa è il prezzo medio della benzina? Il governo Meloni nella riunione di ieri sera ha deciso le modalità per contrastare il caro carburante e la speculazione in atto, introducendo una vera novità nel panorama italiano. Con il prezzo medio sulla benzina si obbliga infatti il distributore di benzina a esporre accanto al prezzo proposto, il prezzo medio nazionale della benzina diffuso dal ministero dei trasporti.
Come funziona il prezzo medio della benzina?
Ogni distributore in Italia dovrà esporre al mattino il prezzo medio di tutti i tipi di carburante, ad esempio il diesel, che verrà elaborato ogni giorno dal ministero dell’Ambiente. In questo modo, il consumatore vedrà la differenza tra il prezzo medio e quello adottato dal singolo benzinaio. Secondo questa modalità il governo crede di combattere la speculazione e i rincari ingiusti delle varie compagnie petrolifere.
Comunque il tanto atteso taglio alle accise non è avvenuto, e la stretta del governo per contrastare il caro carburanti è racchiusa soltanto in questa piccola novità del prezzo medio da esporre che però, oltre a un’operazione trasparenza di fatto, a detta dei distributori di carburante, non abbasserà molto la corsa al rialzo. Ci si aspettava sicuramente di più dal governo ma, fonti di palazzo dicono che l’azione del governo si è concentrata sopratutto per contrastare gli aumenti del gas.
Chi farà i controlli ai distributori?
Secondo il governo sarà l’Antitrust a vigilare sull’assenza di cartelli sul prezzo, mentre la Guardia di Finanza vigilerà sul rispetto della norma. In caso di violazione della norma sono previste delle sanzioni e addirittura, in caso di recidiva, potrebbe essere sospesa l’attività per un periodo minimo di 7 ed uno massimo di 90 giorni.