Cronaca
Turista accoltellata a Termini: aggressore in fuga. Le condizioni della donna
Turista accoltellata a Termini, giallo all’interno del principale scalo ferroviario capitolino
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Turista accoltellata a Termini. La donna è stata colpita alle spalle e non ha avuto la benchè minima possibilità di difendersi. Uno sconosciuto le ha sferrato tre fendenti ad un fianco, per poi darsi alla fuga. L’episodio è avvenuto nella serata di sabato. La vittima, una 24enne di origini israeliane, si stava accingendo a far ritorno nel suo paese dopo una breve vacanza nella Capitale. Si trovava infatti in stazione proprio per prendere il treno con destinazione aeroporto di Fiumicino. Qui si sarebbe poi dovuta imbarcare sul volo diretto a Tel Aviv. Ma l’intervento di uno sconosciuto gliel’ha impedito.
TURISTA ACCOLTELLATA A TERMINI, LA DINAMICA DELL’EPISODIO
L’uomo le si è avvicinato approfittando che era impegnata a fare il biglietto allo sportello automatico. Tempo pochi secondi e si è consumata l’aggressione. La 24enne, subito dopo essere stata colpita, è caduta per terra in un lago di sangue. Immediate le sue richieste di aiuto, mentre l’aggressore provava a far perdere le sue tracce all’interno della Stazione. Alcuni presenti, notato lo stato della donna, hanno allertato i soccorsi, favorendo l’arrivo sul posto dei sanitari del 118. I quali hanno trasportato la 24enne in codice rosso al Policlinico Umberto I.
TURISTA ACCOLTELLATA A TERMINI, LE CONDIZIONI DELLA DONNA E LE INDAGINI
Per fortuna le sue condizioni non sarebbero tali da pregiudicarne la permanenza in vita. In ciò decisivo è stato l’operato tempestivo dei medici, che hanno prestato le cure necessarie alle gravi ferite al fegato e a un polmone riportate dalla donna. Quanto all’aggressore, è stato invece ripreso in azione dalla videosorveglianza. Gli inquirenti stanno quindi vagliando le immagini per provare a identificarlo. Non si esclude che sia uno dei tanti che bivaccano nella Stazione. Potrebbe aver offerto aiuto alla turista per acquistare il biglietto e non aver preso bene il ‘no’ di quest’ultima. Ma sono solo ipotesi che andranno verificate.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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