Attualità
Blanco impazzito una scena terribile a Sanremo
Amadeus : “Non si vedeva una cosa del genere dalla situazione di Bugo e Morgan. Almeno lì avevo Fiorello che arrivò sul palco con me. In questo momento Gianni Morandi sta cercando di calmare Blanco” Mentre Gianni Morandi, tuona “Non me l’aspettavo questa cosa. Domani ne parleranno tutti”

Blanco vincitore lo scorso anno con Mahmood del Festival di Sanremo, si era esibito ad inizio puntata con Mahmood cantando Brividi, poi era tornato da solo sul palco per cantare il suo ultimo singolo un’esibizione che ha lasciato il segno.
Il video ha scioccato tutti i telespettatori, a metà della sua canzone “Isola delle rose” , ha iniziato a prendere a calci i fiori che decoravano il palco del teatro Ariston di Sanremo, il motivo: «Non sentivo in cuffia, non potevo cantare», non riuscendo più a cantare, il giovane ha deciso di rompere quello che c’era sul palco scatenando rabbia e fischi da parte degli spettatori presenti inoltre ha aggiunto “Almeno mi sono divertito, la musica è anche questo, divertirsi”.
Subito dopo la sfuriata di Blanco è intervenuto Gianni Morandi, che con la scopa in mano ha iniziato a raccogliere i fiori sparsi sul palco mentre Amadeus, ha cercato di portare il giovane, colto da un eccesso di rabbia, alla ragione “ora ti calmi e sistemiamo, se vuoi dopo puoi tornare a cantare”, gli ha detto il conduttore successivamente però insieme a Gianni Morandi ha comunicato al pubblico: “Blanco non tornerà sul palco questa sera, non ci sono le condizioni”.
Pessima figura per Blanco le cui risposte hanno lasciato basiti gli spettatori che probabilmente si aspettavano delle scuse o almeno un pentimento. Ci saranno dei provvedimenti? Ci auguriamo almeno che si scusi pubblicamente con i telespettatori costretti a vedere una scena di cattivo gusto e che si scusi con tutti i lavoratori che muovono la grande macchina che permette lo svolgimento del Festival.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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