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Cronaca

Cocaina nel parmigiano: maxi ritrovamento ‘stupefacente’ della Guardia di Finanza

Cocaina nel parmigiano. I dettagli della vasta operazione delle Fiamme Gialle in tutta Italia

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Cocaina nel parmigiano: maxi ritrovamento ‘stupefacente’ della Guardia di Finanza

Cocaina nel parmigiano. E’ questo l’esito, è proprio il caso di dirlo, stupefacente, di una indagine della GdF di Torino. Proprio l’area del capoluogo piemontese era infatti la base operativa dell’associazione a delinquere smantellata dai militari, che ne hanno rinvenuto ‘filiali’ anche in Lombardia, Veneto, Toscana, Sicilia e Sardegna. Per non destare sospetti durante il trasporto della ‘roba’, i malviventi avevano pensato di occultarla all’interno di forme di parmigiano.

Uno stratagemma davvero ingegnoso, ma costato carissimo ai coinvolti. 10 in tutto, di cui 7 finiti in cella e 3 ai domiciliari. Le Fiamme Gialle che hanno eseguito i provvedimenti sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura. Sotto sequestro è invece finito oltre un quintale di droga, dalla cui vendita i criminali avrebbero ricavato sui 20 milioni di euro. L’associazione, di composizione italo-albanese, sarebbe stata capeggiata da un 37enne balcanico.

Lo stupefacente proveniva dall’estero, in particolare dall’Olanda. Da qui, autoarticolati ne trasportavano ingenti quantità fino in Italia. Lo stoccaggio aveva poi luogo in depositi in Piemonte, nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo, e in Veneto, nel Rodigino. Corrieri provvedevano infine a distribuirla nelle piazze di spaccio delle varie regioni. Quest’ultimo passaggio avveniva con veicoli propri o noleggiati. 25 kg del carico erano stati scoperti lo scorso giugno nell’astigiano in un furgone, nascoste in 5 forme di parmigiano.

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.

Il saluto di un’icona della musica

Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.

Un legame con il passato

Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.

Il futuro della musica per Wakeman

La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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