Cronaca
Inseguimento sulla Tiburtina provoca incidente: grave un giovane
Inseguimento sulla Tiburtina provoca incidente. I dettagli dell’episodio, avvenuto nella serata di venerdì

Inseguimento sulla Tiburtina provoca incidente. Protagonisti di questa vicenda due ragazzi, uno di 24 anni e l’altra, sua sorella di 17. Entrambi percorrevano l’arteria a bordo di un motorino rubato e senza indossare il casco di protezione. L’episodio si è verificato intorno alle 23 di venerdì 17 febbraio, all’altezza dell’incrocio con via dei Monti Tiburtini. A notare la loro presenza, poco più avanti di Ponte Mammolo, sono stati i Carabinieri. Aver fatto loro segno di fermarsi non è bastato però ai militari, in quanto i due ragazzi hanno proseguito nella loro corsa. Finchè, giunti in prossimità del suddetto incrocio, non sono incorsi in un incidente.
Lo scooter su cui viaggiavano si è infatti scontrato con un’auto. I due fratelli sono così finiti rovinosamente sull’asfalto, tanto da essere costretti al trasporto presso l’Umberto I. Alla fine quello messo peggio è stato il 24enne, che dovrà attendere un mese prima di riprendersi dalle ferite riportate. Meno grave invece la situazione della minorenne, che ne avrà ‘solo’ per circa 2 settimane. Dagli accertamenti i Carabinieri, oltre al furto del mezzo, hanno scoperto anche che il ragazzo lo guidava senza patente. Starà ora all’autorità giudiziaria decidere le eventuali pene da affibbiare ai due giovani.
Cronaca
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Papa Francesco e i romani: l’abbraccio commovente lungo il corteo funebre che unisce i cuori

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Il percorso leggendario della papamobile
Immagina di camminare per le strade di Roma seguendo le tracce della papamobile, un viaggio che ieri ha catturato l’attenzione di tutti, da San Pietro fino a Santa Maria Maggiore. L’atmosfera era elettrica, con cori angelici che echeggiavano tra la folla, mentre i fedeli si riunivano come in una nuvola di incenso. Solo il suono intermittente delle ricetrasmittenti rompeva il silenzio, anticipando l’arrivo del feretro. Questo cammino inaspettato, proprio come lo stile di Francesco, univa l’austerità del Vaticano alla vivacità multiculturale di piazza Vittorio, creando un mix irresistibile di sacro e profano.
I romani e il loro rapporto “al tu” con il Papa
A Roma, anche un evento solenne come un funerale sa trasformarsi in qualcosa di leggero e coinvolgente, strappando sorrisi tra la folla. I romani, con il loro spirito irriverente, non si trattengono: “Il corteo del Papa è già qui? Accidenti, è arrivato prima di me quando accompagno nonna!”, esclama qualcuno tra la calca. Lungo i sei chilometri del corteo, almeno duecentomila persone si sono sistemate ai bordi delle strade, chi con una fetta di pizza bianca in mano, chi assaporando un maritozzo con la panna. È quel tipico approccio diretto dei romani, che gridano “Ciao Padre, grazie!” con una familiarità che fa sentire Francesco come uno di famiglia.
Storie di fedeli e ricordi indimenticabili
Tra la folla, incontri come quello con Anna Maria Lanni, 84 anni, che manda un bacio al volo al Papa: “Adesso che sei lassù, metti una buona parola per la pace in Ucraina!”. O Sandra Corvi, 76 anni, che vive in viale Manzoni e adora come Francesco si occupasse degli “ultimi”. Camilla Silvestri, dalla vicina San Lorenzo, è orgogliosa: “Questo è il vero centro di Roma”. Persino Lauro, 80 anni, arrivato in metro dal Tuscolano, lo saluta con un “Buongiorno, ben arrivato a Santa Maria Maggiore”. Queste storie, piene di calore e affetto, mostrano come i romani intreccino la vita quotidiana con i grandi eventi, rendendo ogni addio un capitolo unico.
La Roma multiculturale in festa
Non solo i romani storici, ma anche giovani, suore e persino i bengalesi dalle cucine dei ristoranti si uniscono alla celebrazione. Loredana Fiore, avvocatessa di 59 anni, nota: “Francesco era uno di noi, diretto e franco, e ha richiamato tanti giovani con la sua serenità”. Le parrocchie come Santa Prassede si sono aperte per accogliere i pellegrini, trasformando le vie in un grande abbraccio collettivo. Persone come Gabriella Valentino, 84 anni, da Roma nord, condividono ricordi di papi passati, mentre Roberto dalla Montagnola corre per unirsi all’ultimo saluto: “Eccome, Francè, arrivo a dirti quanto ti abbiamo voluto bene!”. È una Roma viva, dove ogni incontro è una sorpresa che ti lascia con il fiato sospeso.
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