Italia
Naufragio Crotone, il Ministro Piantedosi tuona contro gli scafisti
Naufragio Crotone, l’ennesima tragedia del mare scatena l’ira del Governo
Naufragio Crotone, ancora una volta i ‘viaggi della speranza’ mietono vittime tra i migranti. Le ultime questa mattina, a bordo di un barcone che si è spezzato nel mar Jonio, nei pressi delle coste calabresi. Tragico il bilancio, che ha fatto registrare anche numerosi bambini sia tra i morti che tra i dispersi. Al momento della sciagura, sull’imbarcazione viaggiavano circa 180 persone. Alla base, con tutta probabilità, le cattive condizioni meteorologiche che nelle prime ore di questa mattina imperversavano sulla zona. Immediato l’intervento sul posto dei soccorritori: i primi dati, ancora provvisori, parlano di circa 40 persone decedute e tantissime che si trovano ancora tra i flutti.
Sull’episodio è intervenuto, con toni durissimi, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Questa tragedia immane – ha commentato – dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare“. Per il titolare del Viminale, serve bloccare gli “scafisti senza scrupoli che, pur di arricchirsi, organizzano questi viaggi improvvisati, su imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive“. E aggiunge come occorra adoperarsi con “ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e non incoraggiare traversate che, sfruttando l’illusione di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano simili sciagure“.
Gli fa eco il Governatore della Calabria Mario Occhiuto, che se la prende anche con l’Europa. Ricorda come nella Regione nell’ultimo anno “sono arrivati circa 18mila immigrati clandestini“. Ed elogia l’accoglienza degli abitanti – popolo che, sottolinea, “ha vissuto anch’esso il dramma dell’emigrazione” – svolta “senza alzare polveroni nè causare tensioni“. Ma la situazione, aggiunge, sta diventando ingestibile e Bruxelles deve prendersi le proprie responsabilità: “Cosa ha fatto in tutti questi anni? Dov’è l’istituzione che dovrebbe garantire legalità e sicurezza? Che fine hanno fatto i dialoghi con i paesi d’origine dei migranti?“. Interrogativi, conclude, ancora senza risposta. E intanto si continuano a piangere morti.
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