Studenti del Lazio contro Valditara. Questa mattina in gruppi si sono radunati davanti alle loro scuole. Con due obiettivi: chiedere le dimissioni del Ministro e solidarizzare con la dirigente e gli studenti del Liceo Michelangiolo di Firenze. Questi ultimi, spiegano, sei giorni fa sono stati vittime di “un pestaggio squadrista“. E tutto il governo è rimasto in silenzio. O quasi: “L’unico ad esprimersi è stato Valditara, che però ha minacciato la preside che si era espressa contro la violenza e a favore della Costituzione“. La Rete degli studenti medi della nostra Regione non risparmia bordate all’esecutivo e al ministro.
“E’ inaccettabile che non si riconosca nè si condanni una violenza di questo tipo. E ancora più grave provare a limitare la libertà di espressione di un dirigente scolastico“. Ma nel mirino c’è soprattutto Valditara, in virtù di “dichiarazioni che vanno dal bizzarro all’inaccettabile e un disegno della scuola escludente“. A cui fa da contraltare l’assenza di azione “sulle priorità degli studenti e delle studentesse. Dai Pcto alla Salute mentale, fino all’edilizia scolastica“. Quindi la richiesta esplicita: “La misura è colma, Valditara deve dimettersi“. A cui il ministro risponde tramite Twitter, rimandando al mittente le accuse: “Sono state dette tante cose, ma io non ho annunciato sanzioni“.