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Addio storie con canzoni, la decisione di Facebook e Instagram spiazza tutti

Addio storie con canzoni, via dai social la nota applicazione: il motivo

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Addio storie con canzoni, la decisione di Facebook e Instagram spiazza tutti

Addio storie con canzoni. Da oggi per gli utenti di Facebook e Instagram non sarà più possibile condividere contenuti temporanei inserendo in sottofondo pezzi di brani musicali con il testo in sovrimpressione. A confermarlo, attraverso una propria portavoce, è stata la stessa Meta, la società che gestisce i due noti social network. Il motivo sarebbe la rottura dell’accordo con la Siae, la Società Italiana Autori ed Editori, che si occupa di tutelare le produzioni musicali nel nostro paese.

Purtroppo – ha spiegato Meta – non siamo riusciti a rinnovare l’intesa di licenza. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta. Quindi a partire da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all’interno della nostra libreria musicale“. Addio storie con canzoni quindi, a meno che non se ne scelga una dal catalogo di Facebook e Instagram, esterno alla Siae.

Meta non ha tuttavia escluso l’adozione di misure diverse in futuro. “Crediamo – ha aggiunto – che per l’intera industria musicale sia un valore permettere alle persone di condividere la musica che amano o utilizzarla per connettersi alle nostre piattaforme. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo ad impegnarci per raggiungere con Siae un’intesa che soddisfi entrambe le parti“.

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.

Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.

Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…

La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.

E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.

Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.

Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.

Fonte Verificata

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