Cronaca
Aggressione alla Montagnola: terrore a colpi di mannaia
Aggressione alla Montagnola. Grave episodio nel quartiere dell’VIII Municipio di Roma

Aggressione alla Montagnola. Il protagonista della vicenda si sarebbe servito di una mannaia, arnese notoriamente usato dai macellai, per seminare il panico all’interno di un appartamento. 25 anni, origini bengalese, avrebbe inferto numerosi colpi ai danni del proprio coinquilino, probabilmente nel tentativo di ucciderlo. L’episodio sarebbe avvenuto al culmine di una lite per motivi banali. Pare infatti che lo straniero sia stato infastidito dal televisore, che l’altro stava guardando a volume, a suo dire, troppo alto. Di qui, nella tarda mattinata di ieri, gli si sarebbe scagliato contro con violenza.
Per fortuna, l’intervento di un terzo abitante dell’immobile, anche lui bengalese, ha evitato alla vittima conseguenze gravi. Il ragazzo ha infatti sentito le urla che giungevano dal salone e vi è prontamente corso, riuscendo a togliere la mannaia dalle mani dell’aggressore. Nel frattempo, alcuni vicini, terrorizzati anch’essi dal vociare, hanno avvisato i Carabinieri e il 118. Giunti sul posto in pochi minuti, i militari hanno rinvenuto tracce di sangue sia sul pavimento che sui muri. Il ragazzo ferito è stato quindi trasportato in ambulanza al Sant’Eugenio. Ha riportato ferite di vasta entità sia sul corpo che al volto.
I colpi di mannaia erano stati infatti tali da causargli lo sfondamento degli zigomi e di diverse ossa facciali. Sottoposto a intervento chirurgico, nei prossimi giorni dovrà tornare sotto i ferri per operazioni di tipo maxillofacciale. Intanto i Carabinieri hanno dato avvio alle indagini del caso: l’arma è stata sottoposta sotto sequestro e sono stati ascoltati i vicini, ancora scioccati. Per l’aggressore sono scattate le manette. Dovrà rispondere di un’accusa non da poco: tentato omicidio. Nelle prossime ore verrà ascoltato da un magistrato, circostanza che dovrà attendere all’interno di un carcere.
Cronaca
Pellegrino denunciato per aver tentato di tuffarsi nella fontana di Piazza Pia dopo i funerali del Papa.

TuffoPazzoARoma: Un tedesco tenta l’impresa alla Anita Ekberg dopo i funerali del Papa – e la polizia rovina la festa!
L’Insolito Tuffo in Piazza Pia
Immaginate la scena: appena conclusi i funerali del Papa, un quarantenne tedesco, ancora avvolto dall’emozione della cerimonia, decide di trasformare Roma in un set cinematografico. Ispirato dalla leggendaria Anita Ekberg in “La Dolce Vita”, si lancia verso la fontana di Piazza Pia, non lontano dalla Basilica di San Pietro. Ma l’avventura è destinata a finire in un battito di ciglia: gli agenti della polizia locale lo bloccano sul nascere, denunciandolo per il gesto spericolato. Chissà cosa l’ha spinto a un atto così audace – un omaggio cinematografico o un momento di follia pura?
Turiste Ribelli alla Fontana di Trevi: Un’Altro Splash da Non Credere
E non è finita qui! Sempre a Roma, un gruppo di turiste americane ha pensato bene di tuffarsi nella iconica Fontana di Trevi, trasformando un simbolo della città in una piscina improvvisata. Le immagini di questo episodio, che ha fatto il giro dei social, mostrano le donne multate dagli agenti per aver violato le regole. Ma vi chiederete: è solo un caso isolato o Roma sta diventando la capitale mondiale dei tuffi proibiti? Un’avventura bagnata che ha lasciato tutti a bocca aperta.La Polizia in Piena Azione: Arresti e Ritrovamenti Sconvolgenti
Mentre la città brulicava di turisti e pellegrini, la polizia non ha perso tempo. Oltre al tedesco e alle turiste, gli agenti hanno gestito una serie di interventi che sembrano usciti da un thriller. Hanno ritrovato diversi bambini e un’anziana smarriti nella folla, salvandoli da situazioni potenzialmente pericolose. Ma il clou? L’arresto di un trentatreenne originario del Senegal, accusato di oltraggio e resistenza dopo essere stato sorpreso a vendere merce contraffatta. E non dimentichiamo le due ragazze fermate mentre tentavano di borseggiare ignari visitatori. Roma pullula di misteri e colpi di scena – cosa succederà dopo?
Cronaca
Colosseo, gli attivisti di Extinction Rebellion sfruttano Papa Francesco: “Disarmare la terra”

ExtinctionRebellionSconvolgeRoma: Hai mai visto un atto di protesta così audace al Colosseo, proprio dopo i funerali di Papa Francesco?
L’azione che ha catturato l’attenzione di tutti
Attivisti di Extinction Rebellion hanno srotolato uno striscione dalle arcate del Colosseo, trasformando uno dei simboli più iconici di Roma in un palcoscenico per un messaggio urgente. “Disarmare la terra” è la frase che hanno scelto, ispirata a una lettera che Papa Francesco aveva inviato al Corriere della Sera solo pochi mesi fa. Immagina la scena: mentre la città ancora piangeva la perdita del pontefice, questi coraggiosi manifestanti hanno fatto irruzione per far sentire la loro voce, culminando in un’azione che ha visto l’identificazione di sette attivisti.
Il grido contro l’ipocrisia globale
Questa volta, il movimento non si è limitato a reclamare giustizia ecoclimatica e sociale, ma ha puntato il dito contro l’ipocrisia dei governi. “Denunciamo chi piange oggi una persona che ha ostacolato in ogni modo quando era viva”, hanno dichiarato con passione. “Facciamo chiasso, facciamo rumore, perché non è più tempo di silenzio!” Non è la prima volta che questi attivisti fanno parlare di sé con gesti eclatanti, come quando hanno scaricato cinque tonnellate di letame davanti al ministero dell’Interno durante la COP 29 a Baku.Le proteste che continuano a diffondersi
In questi mesi, Extinction Rebellion ha organizzato azioni simili in diverse città italiane, da Bari a Bologna, Milano e Torino, spesso in concomitanza con eventi del G7. Definirli “ambientalisti oltranzisti” è stato un’etichetta usata in passato, ma le loro dimostrazioni restano sempre forti e non violente, alimentando un dibattito che non accenna a spegnersi.
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