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Cronaca

Arrestato marito della consigliera comunale: caos politico a Formello

Arrestato marito della consigliera comunale. Inquietante vicenda nel comune alle porte di Roma

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Arrestato marito della consigliera comunale: caos politico a Formello

Arrestato marito della consigliera comunale. A darne notizia, nella giornata di sabato scorso, il quotidiano La Repubblica. Nell’abitazione della coppia sarebbero stati rinvenuti, accuratamente nascosti, due detonatori per bombe di difficile reperibilità sul mercato e tre cartucce per fucili. L’uomo, incensurato, sarebbe noto soprattutto per la sua unione coniugale con una esponente di una lista che supporta il sindaco di Formello, Gianfilippo Santi. Una notizia che avrebbe scatenato un terremoto politico nel comune alle porte di Roma. I partiti dell’opposizione avrebbero infatti avanzato richiesta di dimissioni per la donna, che al momento non sarebbe indagata.

Il marito si troverebbe al momento detenuto presso il carcere di Rebibbia. Deve rispondere del reato di detenzione illegale di armi. Secondo quanto riporta Roma Today, le manette ai suoi polsi sarebbero l’esito di una perquisizione effettuata lo scorso 4 marzo dai Carabinieri de La Storta. In quel momento la consigliera, che sarebbe totalmente estranea alla vicenda, non si trovava in casa. Dove qualcuno aveva segnalato la presenza di sostanze stupefacenti. E in effetti i militari vi hanno rinvenuto modiche quantità di marijuana, di proprietà del figlio 33enne della coppia.

Ad insospettirli però anche il nervosismo mostrato durante il controllo dall’uomo. Il quale sarebbe stato colto mentre tentava di occultare una scatola. I Carabinieri gliel’avrebbero quindi tolta dalle mani, effettuando così l’incredibile scoperta. I due detonatori, simili per grandezza ad un chiodo lungo, e le tre cartucce. Nessuna traccia invece dei fucili e delle bombe ad essi collegati. L’uomo è stato immediatamente arrestato e al momento non starebbe collaborando con gli inquirenti sulla vicenda. Si sospetta però che abbia agito per contro della criminalità, magari della ‘ndrangheta o dei Casalesi.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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