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Naufragio Crotone, la Procura di Roma apre un fascicolo di indagine

Naufragio Crotone, l’iniziativa dei magistrati capitolini dopo l’esposto di tre parlamentari

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Naufragio Crotone, la Procura di Roma apre un fascicolo di indagine

Naufragio Crotone, il caso sbarca a Roma. La Procura della Capitale ha infatti in queste ore avviato un’indagine. Al momento però non vi sono nomi iscritti nel registro nè reati di cui si potrebbe formulare un’accusa. Il bilancio attuale conta oltre 70 vittime, che potrebbero aumentare qualora venissero ritrovati i circa 40 dispersi ancora tra i flutti. L’iniziativa, che i magistrati di Piazzale Clodio definiscono “atto dovuto“, è stata adottata a seguito dell’esposto presentato da tre parlamentari. Si tratta di Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, tutti in quota AVS (Alleanza Verdi Sinistra).

La Procura di Roma dovrà valutare se nella macchina dei soccorsi vi siano state responsabilità del Ministero. “Le navi inviate dalle autorità non sarebbero state equipaggiate per il soccorso in mare – si legge nell’atto – Inoltre, fatto di rilevante gravità, non sarebbe stato indicato il soccorso, nonostante l’imbarcazione si trovasse in evidenti difficoltà a causa delle condizioni del mare“. Su questa questione, c’è stato un botta e risposta tra Frontex, che sostiene che la segnalazione fosse arrivata in tempo, e la Premier Giorgia Meloni, che invece dice il contrario. “Dobbiamo approfondire se disposizioni ministeriali abbiano impedito l’uscita in mare della Guardia Costiera“, conclude il documento.

Cronaca

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.

Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.

Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.

La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte

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Cronaca

In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra

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Stato vegetativo per formaggio, giudizio pediatra mancato.

Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.

Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.

La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.

La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.

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