Calcio
Zaniolo attacca la Roma: “Deluso da compagni e club”
Zaniolo attacca la Roma. Le dure parole dell’ex attaccante giallorosso, oggi al Galatasaray
Zaniolo attacca la Roma. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex numero 22 ha riservato parole poco lusinghiere nei confronti della sua ex squadra, dalla quale si è separato a gennaio. Ai microfoni della Rosa, ha svelato retroscena sul mancato rinnovo e come gli ex compagni hanno preso il suo trasferimento in Turchia. Anche la nuova esperienza è stata tra i temi del colloquio, che si è incentrato anche sulla Nazionale. Il classe ’99 ha però esordito sul suo futuro, che potrebbe presto rivederlo calcare i campi della Serie A. “Quello che accadrà non lo sa nessuno – ha commentato – Non posso quindi garantire che resterò a Istanbul 5 anni. Finchè sarò qui però darò sempre il massimo“.
Immancabile poi una domanda sull’accoppiamento ‘europeo’ con quel Feyenoord a cui ha tolto la Conference: “Probabilmente quella è stata la notte più bella della mia vita calcistica. Insieme però ci metto anche quella contro il Porto in Champions, in cui segnai una doppietta, e l’esordio in Nazionale. Aver segnato la rete decisiva in finale mi fa sentire la Conference tanto mia. Se ripenso alla festa al Circo Massimo con i tifosi, ho ancora i brividi. Ma non voglio fermarmi qui. Se la Roma può passare il turno? Sì, la squadra è fortissima. Può arrivare tra le prime quattro e vincere l’Europa League“.
Poi sull’avventura al Galatasaray: “Mi trovo benissimo. La città vive di calcio, ma i tifosi sono sempre gentili e rispettosi. Lo stadio poi è incredibile, mai giocato in uno più caloroso, è almeno come l’Olimpico. Obiettivi? Vogliamo tutto. Scudetto, coppa di Turchia e posto in Champions. Il Fenerbahce mi offriva di più? Sì, ma il Gala mi aveva contattato prima e io avevo dato la mia parola. Ho accettato di venire qui perchè volevo rimettermi in gioco. Ne ho parlato con Sergio Oliveira, mio compagno alla Roma, e mi ha detto che l’ambiente è bello e il campionato competitivo. Anche Mancini mi ha consigliato di andare“.
A proposito del ct, non lo ha convocato in azzurro: “Sono stato fuori tre mesi e devo lavorare. Il vice Salsano mi ha detto che sono seguito e quando starò bene la chiamata sarà automatica. Vorrei tanto giocare le finali di Nations League. Alla Nazionale tengo tanto, non c’è cosa più bella. Se potrei risolvere il problema del gol? Sì, sto facendo allenamenti specifici per diventare più cattivo sotto porta“. Dall’azzurro al biancazzurro. Il derby e i rapporti con la Lazio: “Ho visto la stracittadina. All’inizio è stato difficile guardarla dal di fuori. Ma speravo finisse diversamente. Con i tifosi laziali non ho mai avuto problemi fuori dal campo, ho tanti amici che lo sono“.
Con la Roma invece l’addio non è stato dei più semplici: “Mi è dispiaciuto tanto sentirmi dare del traditore. Perchè Roma mi ha dato tutto. Con la Roma ho vinto e ho esordito in Nazionale. La verità verrà fuori. Io mi sono sempre allenato, anche se non con gli altri. Il mancato rinnovo? Ho avuto promesse non mantenute. Mi dicevano che ero una punta di diamante e invece mi consideravano solo una plusvalenza. Per due anni mi hanno detto che il nuovo contratto era pronto. A gennaio dell’anno scorso avrei firmato a poco più di quanto guadagnavo. Poi dopo tante chiacchiere mi sono stufato“.
“Le offerte? – aggiunge – C’erano solo Bournemouth e Galatasaray. Ma per non aver accettato gli inglesi mi hanno messo fuori rosa e i tifosi se la sono presa con me. Alcuni mi hanno inseguito con la macchina, altri sono venuti sotto casa. Arrivavano brutti messaggi anche sul cellulare. Io e la mia famiglia ci siamo spaventati anche perchè ci siamo sentiti soli. I compagni? Mi hanno deluso quasi tutti. Dicevano che eravamo come fratelli e poi non mi hanno neanche salutato. Mourinho? Grandissimo come persona e allenatore. Mi ha fatto giocare quasi sempre e mi ha dato tanto. Anche se mi sarebbe piaciuto averlo tra 4-5 anni“.
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