Cronaca
Inseguimento contromano sulla Casilina: terrore a Torpignattara (VIDEO)
Inseguimento contromano sulla Casilina. Scene da incubo nel quartiere del V Municipio

Inseguimento contromano sulla Casilina. Un’auto, una Fiat Doblò, che sfreccia a tutta velocità incurante del rosso sui semafori. Poi si schianta contro alcuni veicoli parcheggiati e infine si incendia. E’ questa la scena, durata circa 10 minuti, cui ha assistito incredulo chi passava nell’area di Torpignattara. Al volante dell’auto scheggia impazzita un 38enne straniero, la cui condotta ha dato vita ad una sequenza davvero incredibile. Che non è sfuggita ai cellulari di alcuni automobilisti, che l’hanno ripresa e poi inviata ai profili social di ‘Welcome To Favelas’.
Tutto ha avuto inizio in via dell’Acqua Bullicante. Con la paletta, una pattuglia del Commissariato Prenestino impone l’alt al Doblò. Il 38enne guidatore però decide di non fermarsi e anzi pigia il piede sull’acceleratore. I poliziotti si mettono così subito al suo inseguimento, rasentando la follia. Il Doblò infatti, non fermandosi ai vari rossi sulla sua strada, rischia più volte di provocare degli incidenti. Come quando si immette prima su via Casilina e poi in un’altra stradina, in entrambe le occasioni in direzione contraria al senso di marcia.
La folle corsa termina nei pressi del civico 559 della Casilina, con l’auto che si schianta e poi prende fuoco. Il che avviene giusto un attimo prima che il guidatore riuscisse ad uscirne e a proseguire la fuga a piedi. I poliziotti però non demordono e, dopo alcuni metri, lo raggiungono e lo fermano. Ciò non basta tuttavia a placare l’uomo, che tenta di sottrarsi all’arresto e ferisce uno degli agenti. Il quale, recatosi in ospedale, viene dimesso con una diagnosi di guarigione in 5 giorni. Arrestato, il 38enne dovrà ora rispondere di lesioni e resistenza.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
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