Lenny, è di Ostia l’unico romano ammesso ad Harvard

Lenny, diminutivo di Lennard Pische. Abita a Ostia, ha appena 18 anni, ma è già da record. Una lettera in questi giorni gli ha infatti comunicato che è stato ammesso alla prestigiosa università di Harvard. Il tutto grazie ad una cospicua borsa di studio, che gli permetterà di far fronte a tutte le spese. Un premio per il suo impegno nello studio e contro le ‘invidie’ di qualche compagno. “Essere il primo della classe talvolta non è facile – confessa ai microfoni de Il Messaggero – Qualcuno mi ha chiamato secchione, ma non me ne è mai importato“.

Frequenta l’ultimo anno dello Scientifico ‘Vittoria Colonna’ ed è risultato l’unico studente romano ad essere ammesso. Si unirà quindi ad altri 7 italiani e a 200 sparsi per il mondo. Nella sua stanza ora è appesa una bandiera degli USA. Un modo per celebrare un traguardo ottenuto tra mille difficoltà. Cresciuto a Monteverde, dopo la separazione dei genitori si trasferisce ad Acilia con la mamma. Ma il sostegno di entrambi i genitori per raggiungere il sogno non gli è mai mancato.

“Me l’ero promesso dopo le medie – racconta – Volevo andare all’estero, perchè l’Italia non valorizza le proprie eccellenze. Sapevo che negli Stati Uniti avrei avuto più opportunità“. Nel 2020 il nuovo trasferimento a Ostia, stavolta con il papà, reso disoccupato come la mamma dalla pandemia. Le 4 ore per andare e tornare dalla scuola, a Trastevere, non gli tolgono energie per studiare e tenere la media del 9. Inoltre fa volontariato e d’estate lavora come cameriere nei ristoranti della zona (“per 600 euro al mese“, specifica).

Lo scorso novembre si candida per Harvard, dopo aver frequentato con uno scambio il terzo anno di una High School americana. E il 31 marzo all’una di notte gli arriva la risposta tanto attesa. Come detto, negli States non avrà alcuna preoccupazione economica. Sarà la borsa di studio a coprire tutte le spese, tra cui il biglietto aereo e la retta dell’ateneo, 90mila dollari l’anno. Dopo la maturità, il 24 agosto inizierà la sua nuova avventura, nella facoltà di Scienze Politiche.

Il suo sogno è “lavorare nella cooperazione internazionale e aiutare i ragazzi a realizzare i propri sogni, indipendentemente dal paese dove nascono“. Ma non esclude di tornare in Italia un giorno: “Non dimenticherò mai da dove vengo. Se deciderò di tornare, spero di aiutare a rendere questo paese più accogliente per i sogni dei più giovani“.