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Cronaca

Madonna di Trevignano, i risultati dell’indagine della Diocesi fanno scoppiare la tensione

Madonna di Trevignano, gli ultimi sviluppi sul caso che da settimane sta sconvolgendo la comunità

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Madonna di Trevignano, i risultati dell’indagine della Diocesi fanno scoppiare la tensione

Madonna di Trevignano, la vicenda si infiamma sempre di più. Su di essa stanno indagando le autorità della Diocesi da cui la comunità della città metropolitana di Roma dipende. E le conclusioni a cui sarebbero giunte sarebbero a dir poco sorprendenti. Nei fenomeni, ovvero sia le lacrime di sangue sgorgate dalla statuetta che le apparizioni della Vergine alla veggente Gisella, non vi sarebbe nulla di soprannaturale. Tali affermazioni sarebbero contenute nella relazione del comitato diocesano inquirente, che dovrebbe essere diffuso nei prossimi giorni. A darne notizia Paolo Capresi, l’inviato di ‘Mattino Cinque’ in collegamento da Trevignano.

Il quale ha aggiunto che gli esami sul sangue della Madonnina non saranno ripetuti. Non ce ne sarebbe bisogno, visto che essi, come detto, non avrebbero carattere soprannaturale. E adesso cosa farà la veggente? Secondo i fedeli, è previsto a breve il suo ritorno in paese. Forse già il prossimo 3 maggio, quando, secondo le sue affermazioni, la Madonna dovrebbe nuovamente apparirle. E aumenta la preoccupazione per il flusso, sempre più costante, di pellegrini sul luogo. Secondo Capresi, infatti, alcuni cittadini avrebbero minacciato di incatenarsi per impedire loro il passaggio. Mentre i fedeli di Gisella annunciano battaglia contro la versione della Curia.

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Remigration al Colosseo. La protesta di Casa Pound contro l’immigrazione

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Remigration al Colosseo. La protesta di Casa Pound contro l’immigrazione

È notizia di pochissimi minuti fa come riporta il sito dell’Ansa.

Uno striscione bianco, lungo circa 10 metri srotolato al Colosseo con la scritta remigration rivendicato da CasaPound.

L’azione è stata rivendicata «per ribadire che l’unica soluzione a immigrazione, degrado e insicurezza è la remigrazione totale e senza compromessi degli irregolari», precisa CasaPound.

Come dar torto al movimento che, al di là delle appartenenze politiche, pone l’attenzione sul tema dell’immigrazione incontrollata che la causa di tantissimi problemi.

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Cronaca

Arrestato un eritreo di 29 anni per violenza sessuale su due donne alle stazioni di Roma

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Arrestato un eritreo di 29 anni per violenza sessuale su due donne alle stazioni di Roma

Ha cercato di violentare delle donne nelle stazioni di Roma. E per questo – dopo indagini lampo – è stato arrestato: i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne originario dell’Eritrea, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale continuata e lesioni personali ai danni di due donne.

Violenza sessuale alle stazioni di Roma

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono scattate all’alba del 18 marzo, a seguito di una richiesta di aiuto al 112 da parte di una donna, in via Camasena, nei pressi della Stazione ferroviaria Roma Tiburtina. La vittima ha raccontato ai militari che, intorno alle ore 5 del mattino, era stata avvicinata da un uomo con la scusa di chiederle una sigaretta e che quest’ultimo l’avrebbe afferrata per il polso e per il collo, per poi spingerla e immobilizzarla a terra con la forza del proprio peso, iniziando a baciarla. La donna è riuscita a divincolarsi colpendolo a calci e strappandogli dei capelli, costringendolo così alla fuga. La donna, soccorsa, ha riportato delle lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Grazie alla dettagliata descrizione fornita dalla vittima e alle testimonianze raccolte da alcune persone che si sono affacciate alla finestra dopo aver sentito le urla, i Carabinieri hanno avviato immediatamente le indagini, riuscendo a ricostruire l’interno percorso dell’uomo attraverso l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. È stato quindi accertato che, subito dopo l’aggressione, si era diretto verso la Stazione Tiburtina, dove è stato ripreso chiaramente in volto dalle telecamere mentre tentava di salire a bordo di un treno ad alta velocità diretto a Venezia, ma sarebbe poi stato fatto scendere dal personale di bordo.

L’altra violenza

Nel pomeriggio dello stesso giorno, una donna e una sua amica hanno denunciato un episodio analogo, avvenuto in via dei Dauni, nei pressi della Stazione di Roma Termini. Anche in questo caso, le donne hanno denunciato che l’uomo si sarebbe avvicinato con la scusa di chiedere qualcosa e avrebbe cercato di bloccare e baciare una delle due, venendo però respinto grazie all’intervento dell’amica. Le due donne, dopo essersi accorte che l’uomo le aveva seguite fino a casa, notando che era rimasto ancora nei pressi della loro abitazione, hanno contattato il 112 e, grazie ad un’accurata descrizione dell’uomo, i Carabinieri sono riusciti a rintracciarlo in via Tiburtina Antica, mentre indossava ancora gli indumenti della mattinata.

Le dinamiche ricostruite per entrambi gli episodi hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, sia mediante le immagini di videosorveglianza, sia nelle denunce sporte dalle vittime. Decisivo è stato anche il riconoscimento degli abiti indossati e il fatto che lo stesso operasse con il volto parzialmente coperto dal cappuccio del giubbotto. I Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, lo hanno quindi sottoposto a fermo, che è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per lui la misura della custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli. Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, l’indagato deve intendersi innocente fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.

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