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Stazione Termini, la nuova tecnica per rubare i passeggeri raccontata in diretta

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Stazione Termini, la nuova tecnica per rubare i passeggeri raccontata in diretta

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una nostra lettrice riguardo quanto è accaduto a suo padre nella Stazione Termini, il tempio per chi vuole delinquere.

“Buonasera, vi scrivo per denunciare una nuova tecnica di aggressione e furto a Roma.
Mio padre è stato rapinato stanotte alla stazione Roma Termini.
Era intento a contare i soldi per fare il biglietto per tornare a casa ed è stato avvicinato prima da 3 africani e poi da altri 2 italiani che hanno iniziato ad accusarlo di avergli rubato i soldi (mio padre a loro, mio padre aveva 15€ nel portafoglio).
Nel giro di qualche secondo lo hanno accerchiato per infilargli tutti insieme in modo serrato le mani in tutte le tasche per rubargli tutto urlando che era lui il ladro. Mio padre ha urlato “Polizia aiuto!” e loro hanno iniziato a fare lo stesso.
Ovviamente in una circostanza del genere, soprattutto con italiani in mezzo, chiunque crederebbe ad un gruppo piuttosto che ad una persona sola (mio padre ha 62 anni tra l’altro), oltre al fatto che si crea quel caos che in una società omertosa e menefreghista come quella di adesso non spingerebbe nessuno ad aiutare.
Minuti infiniti di panico, si è fatto malissimo per scappare, ha urlato per chiedere aiuto, è stato inseguito per un bel po’. A stazione ancora chiusa ha chiesto aiuto al personale della stazione ed è stato cacciato in malo modo perché non aveva il biglietto (ricordo che ha spiegato che era stato derubato). Ha chiamato la Polizia e, dopo verifica, è stato giustamente accompagnato ai tornelli per poter prendere il treno, per essere di nuovo cacciato dal personale della stazione perché non aveva il biglietto obbligando mio padre a chiedere di nuovo l’intervento della Polizia.
Ricordo che mio padre è stato aggredito, è scappato, è stato rincorso e riavvicinato dai delinquenti, ha urlato, anche loro hanno urlato e non si è vista l’ombra di nessuna pattuglia, tutto ciò non è durato 30 secondi da giustificare l’assenza delle forze dell’ordine ma minuti infiniti, poi non in chissà che cunicolo ma all’entrata della stazione, dove ci sono le linee degli autobus e i taxi.
Come è possibile che in un posto aperto come la Stazione Termini non sia passato nessuno per tutto quel tempo e come è possibile che non sia abbastanza vigilato?! Ha chiamato lui una volta “salvo” ad altezza del binario 11 il 112 per avere aiuto, tra l’altro era disperato perché voleva trovare un modo per tornare a casa, era questa la cosa che gli premeva di più!!!
Per carità l’intervento è stato abbastanza veloce dopo la chiamata e gli agenti sono stati disponibilissimi ma non si può permettere cosi tanta libertà ai delinquenti di zona.
Mio padre poteva essere ucciso, poteva “infartare” dallo spavento, poteva esserci una donna che poteva subire anche altro, poteva succedere una tragedia! Le tragedie non vanno aspettate ma scongiurate.
Sto scrivendo ai maggiori giornali e programmi televisivi perché tanto si sa che stiamo in Italia e in Italia vince e vincerà sempre l’omertà, la superficialità, la burocrazia e l’assenza di sensibilità ma quantomeno ho la speranza, e il senso civico, che queste mie parole possano salvare qualcuno.
Siamo una famiglia albanese, non c’è nessun interesse di “razzismo” dietro a questo.
Spero che questa mail smuova le coscienze di chi ha potere decisionale sulla gestione delle coperture sul territorio delle forze dell’ordine e porti alla luce questa allucinante nuova tecnica di aggressione e furto. Ripeto, al posto di mio padre poteva esserci chiunque.
Grazie e buona serata.”
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Roma e dintorni

Sciame di api invade cortile del Mef, pronto intervento apicoltori per recuperarlo

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Sciame di api invade cortile del Mef, pronto intervento apicoltori per recuperarlo

(Adnkronos) – Un grande sciame di api mellifere si è posato nei cortili interni del ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma, proprio dove si affacciano gli uffici. Ma grazie alla tempestiva segnalazione del Mef la Federazione Apicoltori Italiani (Fai) è intervenuta per il suo recupero. L’intervento, tra stupore e meraviglia, di chi ha assistito si è protratto per oltre un’ora ed è stato operato dall’esperto apistico della Fai, Fabrizio Piacentini, che vista la delicata collocazione delle api su un’inferriata e il loro gran numero (oltre 20.000 insetti, con tanto di ape regina!), ha dovuto assicurare che l’intera colonia di api fosse messa al sicuro nell’apposito contenitore “porta-sciami”. A segnalarlo il complesso recupero è la stessa Fai, l’associazione degli apicoltori aderente a Confagricoltura, che si occupa da tempo dell’apiario collocato sul tetto del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e di quello collocato sul tetto di palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura.  

Si tratta di un fenomeno fuori stagione, le api, di norma, sciamano a primavera, dovuto con tutta probabilità alla variabilità meteorologica di questi ultimi giorni. Per questo recupero è stata utilizzata la tecnica del “favo di covata”, cioè l’avvicinamento di materiale biologico vivo grazie al quale si inducono le api a un ordinato e completo percorso di rientro nell’arnia portatile senza che vi fossero rischi per i passanti e il personale ministeriale. 

“Siamo lieti di aver testimoniato ancora una volta la nostra competenza tecnica, a tutela e salvaguardia dell’ape italiana, in uno dei tanti recuperi che la Fai opera presso le sedi istituzionali della Città di Roma – Quirinale, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori. Prontezza e sensibilità del personale del Mef ci hanno consentito di recuperare un prezioso tassello di biodiversità e le api “ministeriali” saranno ricollocate nell’Apiario Urbano Sperimentale della Federazione perché proseguano il servizio di impollinazione della Città Eterna”. 

Fonte Verificata

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“Cucinavano tra i topi”: blitz in una pizzeria di Roma, scattano le multe

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“Cucinavano tra i topi”: blitz in una pizzeria di Roma, scattano le multe

Una pizzeria-tavola calda situata nel quartiere Ottavia, nel XIV Municipio di Roma, è stata chiusa a seguito di un controllo congiunto tra gli agenti della sezione amministrativa del XIV Gruppo Montemario della Polizia Locale e il personale della ASL Roma 1. Il provvedimento è stato adottato dopo la scoperta di gravi carenze igienico-sanitarie, tra cui la presenza di infestanti, blatte ed escrementi di topo, riscontrati nei locali durante l’ispezione.

Oltre all’allarmante quadro igienico, sono state rilevate irregolarità nei titoli autorizzativi dell’attività commerciale. Al termine dei controlli, al titolare sono state comminate sanzioni per un ammontare complessivo di circa 9.000 euro.

Un secondo intervento ha interessato anche un bar, sempre nel territorio del XIV Municipio. In questo caso, le autorità hanno rilevato difformità nei titoli autorizzativi e ulteriori criticità sul piano igienico-sanitario. La ASL ha emesso una diffida, ordinando il ripristino delle condizioni idonee. Anche qui sono state inflitte sanzioni, per un totale di circa 8.000 euro.

Questi interventi si inseriscono nell’ambito delle attività di vigilanza portate avanti dalla Polizia Locale e dagli organi sanitari per garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza alimentare e la tutela della salute pubblica.

Questi episodi rappresentano l’ennesimo campanello d’allarme sulla necessità di controlli sistematici nei pubblici esercizi. I cittadini, spesso ignari delle condizioni in cui vengono preparati gli alimenti, hanno il diritto di consumare cibo in ambienti salubri e sicuri.

La tutela della salute pubblica non può essere lasciata alla buona volontà del singolo imprenditore, ma deve essere garantita da controlli frequenti, pene efficaci e un forte senso civico.

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