Cronaca
Bimba bastonata dal padre: choc a Primavalle
Bimba bastonata dal padre. Grave episodio di maltrattamenti in famiglia nel quartiere del XIV Municipio

Bimba bastonata dal padre. La piccola, 11 anni, per sfuggire alle violenze, si è rifugiata in una pizzeria, dove in lacrime è riuscita a chiedere aiuto ai titolari. E’ accaduto nella giornata di martedì scorso. La bimba è stata subito soccorsa e sono state avvertite le forze dell’ordine. I Carabinieri, tempestivamente intervenuti, hanno così dato avvio alle indagini per chiarire cosa sia accaduto. A quanto accertato, la piccola stava facendo i compiti quando il padre, non contento di come li aveva svolti, avrebbe tentato di punirla con un bastone di legno. La bimba avrebbe provato a supplicarlo di non toccarla, ma l’uomo non avrebbe voluto sentire ragioni.
A quel punto, per sottrarsi ai colpi, l’11enne sarebbe uscita di casa, percorrendo poche centinaia di metri fino a via di Torrevecchia, dove si trovava la pizzeria. Qui al titolare e ai dipendenti ha raccontato cosa le era successo. Sul suo corpo sono stati rinvenuti i segni di numerose violenze. Per questo, una volta giunti sul posto i Carabinieri, è stata portata al pronto soccorso del San Camillo, dove le sono state riscontrate ecchimosi su gambe e braccia. Prova del ‘metodo educativo’ che il padre, un 45enne bengalese, riservava, oltre che a lei, anche ad un’altra figlia più grande e alla moglie.
BIMBA BASTONATA, DENUNCIATO IL PAPA’
I militari si sono messi così sulle tracce dei genitori e, quando li hanno trovati, hanno chiesto loro spiegazioni sull’episodio. La cui segnalazione è stata poi girata alla Procura minorile. La casa dove la bimba abitava è stata perquisita e all’interno è stato trovato il bastone arma punitiva. I Carabinieri lo hanno posto sotto sequestro e lo useranno come prova in sede legale. Adesso la piccola, la sorella e la madre si trovano in un centro di accoglienza, sotto protezione. Al padre, incensurato, è stata invece comminata una denuncia con l’accusa di maltrattamenti.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
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