Attualità
Cagnolina benedetta dal Papa, parla la padrona: “Il rimprovero? Ecco com’è andata”
Cagnolina benedetta dal Papa, la donna fa chiarezza sull’episodio raccontato dal Pontefice durante gli Stati generali della Natalità

Cagnolina benedetta dal Papa. Immaginate la sorpresa di Francesco quando ha imposto la mano sulla padrona e ha visto comparire il suo musetto. E’ la stessa donna, insegnante originaria di San Benedetto del Tronto, a raccontare l’episodio che ha visto protagonista la sua amica a quattro zampe. Su di esso si era già soffermato il Pontefice nel corso degli Stati Generali della Natalità. Suscitando feroci polemiche a causa delle frasi sull’amore che gli uomini riserverebbero più agli animali che non ai bambini. Per questo, la donna è stata costretta a intervenire, per fare chiarezza e difendere il Pontefice dagli attacchi.
“Le cose – spiega, riportata da Il Corriere Adriatico – sono andate un pò diversamente da come sono state strumentalizzate sui media e sui social. Io il rimprovero del Papa l’ho preso come quello di un nonno che lo ha fatto con il sorriso sulle labbra. Invece sono dispiaciuta per quello che gli hanno detto“. La donna si era recata più volte in Piazza San Pietro e vi si trovava anche il giorno dell’episodio, lo scorso 4 aprile. Era in prima fila e stretta a sè aveva una borsetta dove c’era la cagnolina, di nome Mialma (‘Anima mia’). “Si è avvicinato – ha aggiunto – e quando ha allungato la mano per sfiorare la mia, la cagnolina è spuntata“.
CAGNOLINA BENEDETTA DAL PAPA: “LE CRITICHE? SCHERZAVA”
“Quando gli ho detto come si chiamava, mi ha risposto di cambiarle il nome e metterle ‘Mia’, che era più adatto“. Un consiglio che non l’ha affatto contrariata, anzi l’ha resa felice: “Sono molto devota al Papa e ho pensato che si stava comportando come mio nonno, che quando mi doveva dire una cosa lo faceva apertamente“. A non andarle giù sono state invece le critiche rivolte al Pontefice. “Ho letto cose bruttissime e mi rattrista. Lui scherzava, era sorridente e per nulla contrariato. In più Mialma è un cane da pet therapy, quindi utile per ritrovare la salute“.
Attualità
Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.
Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.
Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…
La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.
E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.
Attualità
Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.
Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.
Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.
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