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Cronaca

Cameriera violentata per scommessa: choc nel quartiere Prati

Cameriera violentata per scommessa. L’aggressore, un collega della ragazza, è stato condannato

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Cameriera violentata per scommessa: choc nel quartiere Prati

Cameriera violentata per scommessa. Una storia davvero agghiacciante quella che si sarebbe consumata nel ristorante di Roma in cui lavorava. Poco più che maggiorenne all’epoca dei fatti, la ragazza sarebbe rimasta vittima di una ‘sfida’ tra altri due dipendenti. Proprio uno di loro, per quei fatti, risalenti al 2016, si è beccato quest’oggi una condanna a 5 anni e 6 mesi con l’accusa di violenza sessuale. Reato che sarebbe stato commesso negli spogliatoi del locale, ubicato nel quartiere Prati. Tutto è partito da una proposta che l’uomo, anch’egli cameriere, avrebbe avanzato al cuoco e che vedeva coinvolta la giovane collega.

Mi dai 50 euro se riesco a portarmela a letto“, avrebbe detto. E pur di accaparrarsi la somma, non si sarebbe fatto alcuno scrupolo. Avrebbe iniziato con sorrisi ammiccanti e battutine, ma senza successo. A quel punto, avrebbe deciso di passare alle vie di fatto. Così, secondo quanto rivela Il Messaggero, il 23 luglio del 2016 si sarebbe appostato nello spogliatoio in attesa della ragazza. Una volta arrivata, avrebbe iniziato a palpeggiarla, fermandosi solo dopo aver visto entrare un altro collega. Ma quando quest’ultimo è uscito, avrebbe ricominciato a sfogare i suoi istinti verso la poveretta.

La quale è riuscita però a denunciare l’accaduto, trascinando il suo aguzzino fino all’aula del Tribunale. Qui l’uomo ha provato a difendersi sostenendo che la ragazza avrebbe acconsentito ad avere quel rapporto con lui. La sua denuncia, la tesi dei suoi difensori, sarebbe stata in realtà solo una ‘vendetta’. La giovane avrebbe infatti scoperto che il collega era fidanzato e che non avrebbe avuto alcuna intenzione di lasciare la sua compagna per mettersi con lei. Una versione alla quale i magistrati non hanno però evidentemente creduto, vista la pesante pena inflitta all’uomo.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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