Fontana di Trevi imbrattata. Un’azione condotta in pieno giorno, mentre centinaia di turisti e passanti affollavano l’area tutt’intorno al monumento. Un gruppo di attivisti appartenenti a Ultima Generazione vi si è gettato dentro e ha poi iniziato a cospargere l’acqua di liquido nero. Per la precisione, del carbone vegetale. Dopodiché ha srotolato uno striscione contro l’utilizzo dei carboni fossili e urlato lo slogan “Il nostro paese sta morendo“.
Si tratta solo dell’ultima protesta plateale messa in atto, a Roma e non solo, dal movimento ambientalista. Che spera così di porre l’attenzione sui danni arrecati dal cambiamento del clima. E invece gli unici di cui fanno parlare sono quelli causati da loro stessi. “Non fatelo più – l’appello del sindaco Gualtieri – Risolvere i danni costerà tempo, soldi, impegno e tanta acqua“.
“Questa – ha spiegato a quest’ultimo proposito il primo cittadino – è una fontana a riciclo. Ora la dovremo svuotare, quindi butteremo via circa 300 mila litri. Tante persone dovranno poi lavorare per rimuovere la vernice e accertarsi che non ci siano danni permanenti. Sarà quindi un ripristino costoso e di significativo impatto ambientale. La protesta è legittima, ma non con un modo sbagliato e controproducente rispetto alla battaglia“.