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Tartaruga azzannatrice catturata a Roma, gli esperti: “Attenzione al morso”

Tartaruga azzannatrice catturata a Roma. L’episodio (non il primo) fa scattare l’allarme

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Tartaruga azzannatrice catturata a Roma, gli esperti: “Attenzione al morso”

Tartaruga azzannatrice catturata a Roma. E’ accaduto intorno alle 12, sulla strada che collega Capena a Morlupo. Ad accorgersi dell’animale un’automobilista, che abita nella zona. La donna, su indicazione del marito, lo ha notato che si trovava sul bordo della carreggiata. L’avrebbe riconosciuto grazie alle foto dell’esemplare catturato sempre a Capena nei giorni scorsi. La coppia ha quindi avvisato un esperto, che ha loro consigliato di non prenderlo, perchè sarebbe stato pericoloso. I due l’avrebbero così seguito, finchè non si è infilata dentro un fosso, nascosto tra l’erba.

E’ questo il terzo avvistamento di Chelydra Serpentina, nome scientifico di questa specie originaria del Nord America. Comparsa per la prima volta nelle nostre latitudini nel 2022, in un condominio di Monteverde. A pochi giorni fa risale invece la seconda apparizione, nei pressi di una casa in campagna. “Questa catturata ieri era però più grande di quella“, precisa a Roma Today l’etologo intervenuto. Che ha spiegato come la zona sia “ricca di fossi, ingrossati dalle ultime piogge. E le tartarughe ne stanno approfittando, perchè vi trovano le loro prede, costituite essenzialmente da pesci“.

Entrambi gli esemplari catturati si trovano ora in un centro per la gestione degli animali selvatici. Ma non è escluso che possano essercene altri ancora in libertà. Per questo, l’esperto rivolge un monito a chiunque potrebbe imbattercisi: “Le persone del posto, soprattutto gli agricoltori, facciano bene attenzione a dove mettono le mani. Questi animali infatti hanno la velocità di un fulminea. E con il loro becco a forma di corno sono in grado di recidere una falange“.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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