Cronaca
Kata, un testimone conferma l’ipotesi del rapimento: il racconto
Kata, possibile svolta nelle indagini sul caso della bimba peruviana scomparsa

La piccola Kata è stata rapita? L’ipotesi si fa sempre più strada. Della bimba, di appena 5 anni, non si hanno più notizie da sabato scorso. Ma nelle ultime ore, a quanto riportato da diversi media, un testimone avrebbe indicato agli inquirenti una pista per ritrovarla. Questa persona avrebbe infatti visto Kata in lacrime, trascinata via da un uomo. Una versione che avrebbe portato ai controlli nello stabile occupato e in quello affianco.
Intanto è stato scarcerato il padre della piccola, recluso per furto e utilizzo indebito di carte di credito. All’uomo, riferisce il suo legale, è stato dunque permesso di “stare vicino alla sua famiglia“. Ma resterà obbligato a recarsi due volte a settimana nella caserma dei Carabinieri per firmare. Precedentemente i magistrati avevano ascoltato anche il fratellino di Kata, di 8 anni, accompagnato dallo zio materno.
Tra le rivelazioni fatte dal bimbo, quella di un ‘passaggio segreto’ tra l’ex hotel e il cortile dello stabile accanto. Un posto in cui, secondo i genitori, i bambini non andavano perchè occupato da una persona di cui avevano paura. Che sia stato usato dai possibili rapitori per portare via Kata senza dare nell’occhio? Gli inquirenti non lo escludono e intanto continuano le ricerche in angolo. Quanto invece al movente, si pensa all’estorsione, ma si vagliano anche altre piste.
Cronaca
Il “metodo Giubileo” dietro i funerali di Papa Francesco: le riflessioni di Gualtieri

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Papa Francesco e i romani: l’abbraccio commovente lungo il corteo funebre che unisce i cuori

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Il percorso leggendario della papamobile
Immagina di camminare per le strade di Roma seguendo le tracce della papamobile, un viaggio che ieri ha catturato l’attenzione di tutti, da San Pietro fino a Santa Maria Maggiore. L’atmosfera era elettrica, con cori angelici che echeggiavano tra la folla, mentre i fedeli si riunivano come in una nuvola di incenso. Solo il suono intermittente delle ricetrasmittenti rompeva il silenzio, anticipando l’arrivo del feretro. Questo cammino inaspettato, proprio come lo stile di Francesco, univa l’austerità del Vaticano alla vivacità multiculturale di piazza Vittorio, creando un mix irresistibile di sacro e profano.
I romani e il loro rapporto “al tu” con il Papa
A Roma, anche un evento solenne come un funerale sa trasformarsi in qualcosa di leggero e coinvolgente, strappando sorrisi tra la folla. I romani, con il loro spirito irriverente, non si trattengono: “Il corteo del Papa è già qui? Accidenti, è arrivato prima di me quando accompagno nonna!”, esclama qualcuno tra la calca. Lungo i sei chilometri del corteo, almeno duecentomila persone si sono sistemate ai bordi delle strade, chi con una fetta di pizza bianca in mano, chi assaporando un maritozzo con la panna. È quel tipico approccio diretto dei romani, che gridano “Ciao Padre, grazie!” con una familiarità che fa sentire Francesco come uno di famiglia.
Storie di fedeli e ricordi indimenticabili
Tra la folla, incontri come quello con Anna Maria Lanni, 84 anni, che manda un bacio al volo al Papa: “Adesso che sei lassù, metti una buona parola per la pace in Ucraina!”. O Sandra Corvi, 76 anni, che vive in viale Manzoni e adora come Francesco si occupasse degli “ultimi”. Camilla Silvestri, dalla vicina San Lorenzo, è orgogliosa: “Questo è il vero centro di Roma”. Persino Lauro, 80 anni, arrivato in metro dal Tuscolano, lo saluta con un “Buongiorno, ben arrivato a Santa Maria Maggiore”. Queste storie, piene di calore e affetto, mostrano come i romani intreccino la vita quotidiana con i grandi eventi, rendendo ogni addio un capitolo unico.
La Roma multiculturale in festa
Non solo i romani storici, ma anche giovani, suore e persino i bengalesi dalle cucine dei ristoranti si uniscono alla celebrazione. Loredana Fiore, avvocatessa di 59 anni, nota: “Francesco era uno di noi, diretto e franco, e ha richiamato tanti giovani con la sua serenità”. Le parrocchie come Santa Prassede si sono aperte per accogliere i pellegrini, trasformando le vie in un grande abbraccio collettivo. Persone come Gabriella Valentino, 84 anni, da Roma nord, condividono ricordi di papi passati, mentre Roberto dalla Montagnola corre per unirsi all’ultimo saluto: “Eccome, Francè, arrivo a dirti quanto ti abbiamo voluto bene!”. È una Roma viva, dove ogni incontro è una sorpresa che ti lascia con il fiato sospeso.
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