Mengoni attacca la Procura di Padova. All’artista, fresco vincitore del Festival di Sanremo, non è piaciuta la decisione dei magistrati di impugnare alcuni atti di nascita di figli di coppie omosessuali. I documenti, 33 in tutto, sarebbero relativi ad altrettanti bambini generati da due mamme. Registrati dal sindaco Sergio Gordiani dal 2017 a oggi, i giudici ne hanno rettificato il cognome cancellando quello della seconda mamma.
Una circostanza intollerabile per Mengoni, che ci ha tenuto a rendere subito nota la sua opinione. Lo ha fatto ieri sera dal palco della prima tappa del suo nuovo tour, tenuta proprio allo stadio Euganeo del capoluogo veneto. “Amore e proibizione – ha esordito – sono parole che non vanno troppo d’accordo. Non possono convivere, perché non c’è proibizione o limitazione in amore“. Dopodiché, prima di iniziare a cantare il brano ‘Proibito’, ha sferrato l’attacco.
“Se c’è una cosa che non dovrebbe essere, è poter decidere cosa sia una famiglia. E decidere sui bambini. Spero che ognuno di voi trovi l’amore e la felicità che merita, che riesca ad essere sempre felice e a godere ogni momento di questa vita“. Il cantante di Ronciglione prende dunque di nuovo posizione a favore dei diritti degli Lgbt. L’ultima volta lo aveva fatto il 13 maggio, durante la finale dell’Eurovision. Quando si era presentato sul palco della Liverpool Arena con una bandiera arcobaleno.