Viva Rai 2, residenti furiosi contro il programma di Fiorello: “Ora basta”

Viva Rai 2 residenti, lo scontro si accende. Colpa di un malessere, quello degli abitanti di via Asiago (dove si tiene la trasmissione) iniziato mesi fa e ora giunto ad un livello ormai insopportabile. Nel mirino ci sono soprattutto i ‘rumori molesti’: schiamazzi, cori e musica a tutto volume. Che, quel che è peggio, colgono coloro che vivono lì vicino nel pieno del riposo notturno. E proprio per questo, ma non solo, che circa 50 di essi, hanno deciso di scrivere una lettera di protesta alla Rai.

Lo riporta il quotidiano La Repubblica. Secondo cui centinaia di persone ogni mattina si riversano in strada per assistere allo show e alle esibizioni degli ospiti di Fiorello. “Quando ha suonato Laura Pausini, qui c’era gente dalle tre del mattino“, rivela uno dei firmatari della missiva. Inviata ad esatti sei mesi dall’inizio dei disagi. “La situazione è insostenibile – prosegue l’uomo – Dormo con i tappi alle orecchie, ma ogni giorno, cascasse il mondo, mi sveglio con le urla degli spettatori e la musica a palla“.

I residenti lamentano in particolare come la Rai non abbia mantenuto le promesse fatte loro. Su tutte, quella che i ballerini e lo staff avrebbero ascoltato la musica in cuffia. Invece ad esempio i Pooh sono arrivati su un bus scoperto alle 6.30, quando il regolamento di Polizia Urbana indica che dovrebbe esserci silenzio. Non solo: spesso anche gli spettatori si renderebbero protagonisti di comportamenti incivili. Dalla creazione di ‘accampamenti’ ai bisogni espletati nei cortili condominiali.

Il mantenimento dell’ordine è affidato ogni giorno ad una volante dei vigili urbani. Che non basta, secondo Renato Sartini, consigliere della lista civica Gualtieri. Il quale sottolinea anche la scarsa sicurezza della struttura-studio del programma: “Copre le strisce pedonali ed è un problema per una strada a senso unico“. Senza contare i cavi elettrici scoperti. Insomma, un caos che potrebbe continuare in caso di rinnovo per un’altra stagione. Ma i cittadini non ci stanno. E minacciano di chiedere i danni anche al Comune di Roma.