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Cronaca

Alberi crollati a Piazza Venezia: paura a due passi dal Campidoglio

Alberi crollati a Piazza Venezia, autorità al lavoro per determinare le cause

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Alberi crollati a Piazza Venezia: paura a due passi dal Campidoglio

Alberi crollati a Piazza Venezia. Si tratterebbe di tre arbusti, tra cui due pini. L’episodio, a quanto riporta La Repubblica, è avvenuto questa mattina intorno alle 8, proprio di fronte all’Altare della Patria. Fortunatamente l’impatto delle piante con il suolo non ha causato conseguenze nè per le persone nè per il traffico della zona. Solo una palma avrebbe subito dei danneggiamenti.

Sul posto è immediatamente giunto l’Assessore all’Ambiente del I Municipio, Marin, insieme ad alcuni agenti della Polizia Municipale e ad un agronomo del Comune. Poco distante dal luogo del crollo c’è un cantiere per la fibra ottica per i lavori della fermata della Metro C. Probabilmente il cedimento è stato dovuto al grande caldo, che ha reso secco il terreno. In più, uno dei pini crollati era un albero secolare.

L’episodio è simile a quello accaduto nel 2020, quando nella stessa zona fu colpita un’auto. In quell’occasione, però, la conducente riportò delle ferite. “L’accaduto deve farci riflettere – il commento di Marin – Gli alberi di Roma hanno la loro età e il cambiamento climatico sta già producendo effetti. Bisogna inoltre valutare l’impatto dei cantieri sulle aree verdi. E’ una questione tanto ambientale quanto di sicurezza“.

L’albero – aggiunge il sindaco Gualtieri – era stato potato e l’anno scorso aveva subito il trattamento per la tumeiella. Sembrava in ottima salute e solido, come accertato dalle prove di trazione. Quindi non è caduto per mancanza di manutenzione. Sembra che al suo interno si sia formato un fungo. Ma poi forse le radici esterne su cui si reggeva potrebbero essere state ridotte durante l’ultimo Giubileo“.

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Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

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Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)

Lo Scontro Fatale

Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.

Il Tassista e i Test

Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.

Le Indagini della Polizia

Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra

La storia della vittima

Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.

Le indagini sul chirurgo

Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.

Le conseguenze per le pazienti

Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.

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