Attualità
Baby gang a Piazza Venezia, 5 egiziani arrestati dai Carabinieri.

Non una bella serata per due baby gang di ragazzi Egiziani che nelle scorse notti sono stati arrestati dai Carabinieri perchè :”ritenuti gravemente indiziati del reato di rapina in concorso” come espresso dalla stessa questura.
Il prima baby gang è composta da 3 ragazzi di origine Egiziana dell’età di 19 anni ciascuno, nella notte hanno rapinato un ragazzo romano di 16 anni con minacce e coltelli. Il ragazzo è stato derubato di una collana d’oro, ma è stato celere nel chiamare i Carabinieri e fornire a questi un resoconto estremamente dettagliato della banda (bassotto). I tre Egiziani non hanno avuto nessuno scampo una volta che le pattuglie li hanno identificati, una volta perquisiti sono stati trovati in possesso di 6g di Hashish, 3 collane d’oro e 970 euro i contanti.
Il Tribunale di Roma ha disposto due obblighi di firma e un obbligo di dimora (per il ragazzo che ha puntato il coltello)
Secondo furto e secondi arresti.
Altro scenario ma stesso pattern di manovra e sempre a Piazza Venezia, ma questa volta ad avvicinarsi alla macchina dei Carabinieri è un ragazzo Egiziano di 18 anni appena: è stato derubato di una collana da 3 individui della sua stessa nazionalità che gli hanno (che novità) puntato un coltello alla gola. Questa aspirante baby gang ha avuto le ore contate da subito perchè all’arrivo di rinforzi i carabinieri hanno perlustrato da cima a fondo tutto il centro. Il primo a cedere è stato quello che tra i tre ha puntato il coltello: i carabinieri hanno notato che al loro avvicinarsi questo stava lanciando la sua refurtiva e la sua arma, così gli sono saltati addosso. Nei pressi del primo arresto viene eseguito anche il secondo, mentre il terzo coinvolto è ancora a piede libero.
Per i due ragazzi Egiziani arrestati c’è poco da fare: entrambi vengono condannati dal Tribunale di Roma a un’anno e mezzo di reclusione e 500 euro di multa.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
Attualità
Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia
Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.
Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.
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