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Cronaca

“I bambini sono un problema”: frase choc nel ristorante a Ladispoli

“I bambini sono un problema”, l’episodio raccontato dalla protagonista sui social

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“I bambini sono un problema”: frase choc nel ristorante a Ladispoli

“I bambini sono un problema”. Una regola che sta prendendo sempre più piede nei ristoranti di tutta Italia. I gestori la propongono probabilmente su indicazione degli stessi clienti. I quali vorrebbero (e li capiamo!) godersi un pasto in tranquillità, senza doversi sorbire urla, pianti e corse sfrenate tra i vari tavoli. Però c’è modo e modo per farlo presente. E ad accorgersene è stata una mamma di Ladispoli, dopo aver prenotato in un noto ristorante della città.

È stata lei stessa a raccontare lo spiacevole episodio su Stappamamma, un gruppo popolarissimo su Facebook. La donna era accompagnata dal figlio di 5 anni e dal nipotino di 1. E grande è stata la sua sorpresa quando un cameriere le ha fatto presente che i piccoli erano un problema e che, se voleva un tavolo, avrebbe dovuto lasciarli altrove. A quel punto, lei e gli altri commensali avrebbero immediatamente lasciato il locale. Ed è subito corsa a sfogarsi sui social.

Nessuno può dirmi che mio figlio è un problema“, ha detto. Aggiungendo che all’inizio, appena arrivata, il cameriere le ha riferito di non trovare la prenotazione. L’episodio potrebbe ora avere conseguenze penali: “Non escludo di denunciare ai Carabinieri. Non li ho chiamati subito perché non volevo che il mio bambino si traumatizzasse“. Oltretutto il cameriere avrebbe pronunciato le parole proprio davanti ai bambini. E la mamma, per mitigare la delusione del figlioletto, gli avrebbe raccontato una bugia.

Quando mi ha chiesto perché ce ne stavamo andando, gli ho risposto che i tavoli erano tutti prenotati e che se fossimo rimasti altra gente non avrebbe potuto cenare. Potevo mai dirgli che il problema era lui e il cuginetto che dormiva pacificamente nel passeggino? Mi sono sentita discriminata“. Il proprietario del ristorante però non ci sta e smentisce la versione. “Qui facciamo feste per bambini“, dichiara a La Repubblica. Dove invita la donna a tornare per chiarirsi.

Cronaca

«Richiesta di segnalazione per strutture abusive»

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«Richiesta di segnalazione per strutture abusive»

L’assessore capitolino Alessandro Onorato ha avviato una nuova fase della lotta contro le keybox abusive utilizzate dai B&B, coinvolgendo gli amministratori di condominio. Attraverso una lettera inviata ai gestori di immobili privati, l’assessore ha sottolineato la necessità di rimuovere le cassette posizionate in «aree private che affacciano su spazi pubblici e che sono tutelate dai medesimi vincoli».

L’inconveniente

Le keybox, nonostante semplifichino l’accoglienza degli ospiti tramite un codice d’apertura, compromettono la verifica dei dati identificativi dei soggiornanti, contravvenendo all’obbligo stabilito dall’articolo 109 del Tulps. Inoltre, la loro presenza indiscriminata danneggia l’estetica del Centro storico. Nella precedente “fase 1”, sono state rimosse keybox in aree pubbliche grazie alla collaborazione con vigili urbani e Ama. Onorato ha recentemente incontrato le associazioni di amministratori di condominio per chiedere «una collaborazione concreta per garantire la tutela del patrimonio storico, culturale ed architettonico di Roma e, al tempo stesso, per aggiungere qualità e valore all’accoglienza turistica».

Il via libera

Le keybox sono ritenute incompatibili con il regolamento di Polizia urbana, che vieta l’apposizione di lucchetti e oggetti su beni pubblici. L’amministrazione di Roma partirà dunque con le rimozioni per evitare problematiche legali; precedentemente, infatti, la procura di Roma aveva bloccato le operazioni per garantire accertamenti sui check-in. I proprietari che non si adegueranno potrebbero affrontare sanzioni elevate, che includono una multa di 400 euro oltre ai costi per la rimozione. Oggi, Onorato incontrerà la vicesindaca di Barcellona, Laia Bonet Rull, per un sopralluogo durante il quale saranno rimosse keybox abusive.

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Cronaca

Sedicenne accoltellato per un giubbotto da 60 euro non pagato

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Sedicenne accoltellato per un giubbotto da 60 euro non pagato

Frascati, un giovane è in gravi condizioni dopo essere stato accoltellato. L’aggressore, un ragazzo di 14 anni, si trovava a casa della sua fidanzata al momento dell’incidente.

Le circostanze dell’episodio

Il giovane ferito è stato immediatamente trasportato in ospedale, dove è stato dichiarato in condizioni gravi. Le autorità stanno indagando sulle cause e sulla dinamica che ha portato a questo tragico evento.

Reazioni della comunità

La notizia ha scosso la comunità di Frascati, che si è trovata a dover affrontare un episodio di violenza così giovane e inquietante. Gli abitanti sono preoccupati per la sicurezza dei loro figli e chiedono risposte.

Indagini in corso

Le forze dell’ordine stanno lavorando per raccogliere ulteriori informazioni e testimonianze sull’accaduto. Si stanno valutando anche eventuali responsabilità da parte degli adulti presenti al momento della tragedia.

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