Attualità
Le statistiche Istat spiegate: perchè i prezzi continuano ad aumentare?
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Parlano le ultime statistiche Istat:
Nel mese di luglio 2023, i prezzi dei beni e dei servizi che la gente acquista abitualmente sono aumentati dello 0,1% rispetto al mese precedente. Questo significa che i prodotti e i servizi che acquistiamo sono diventati leggermente più costosi.
Se guardiamo all’intero anno, l’aumento complessivo dei prezzi è stato del 6,0%. È importante notare che questa crescita del 6,0% è inferiore all’aumento del 6,4% che abbiamo visto il mese precedente. Una buona notizia per noi consumatori, dato che perder lo 0.4% complessivo può indicare una buona resistenza dell’Italia alla crisi
I principali motivi di questa decelerazione nell’aumento dei prezzi sono stati il rallentamento dei prezzi dei trasporti, dei beni energetici (come il petrolio) e degli alimenti lavorati (come cibi confezionati). Questi settori hanno mostrato una crescita più lenta dei prezzi rispetto al periodo precedente. L’avvento della nuova carta “dedicata a te” potrebbe significare una riduzione ancora più significativa dell’inflazione.
Tuttavia, alcuni settori hanno continuato ad aumentare i prezzi in modo significativo, come gli alimenti non lavorati (come frutta e verdura fresca) e i servizi legati all’abitazione.
Guardando solo ai beni e ai servizi escludendo quelli legati all’energia, l’aumento è stato del 5,6%, che è inferiore al 5,8% registrato a giugno. Speriamo in un intervento correttivo del governo entro fine Agosto.
Le statistiche Istat indicano che la crescita dei prezzi dei beni (come oggetti fisici) è stata leggermente più lenta rispetto a quella dei servizi (come trasporti pubblici o servizi ricreativi), mantenendo una differenza di circa il 3% tra i due.
In sintesi, nel mese di luglio, le statistiche Istat indicano che i prezzi sono aumentati, ma a un ritmo più lento rispetto al mese precedente. La crescita dei prezzi è stata guidata principalmente dai settori dei trasporti, dell’energia e degli alimenti lavorati, mentre alcuni altri settori hanno mostrato un rallentamento.
Attualità
Inizia il processo per l’avvocato accusato di aver rubato mezzo milione di euro a Paolo Calissano
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È iniziato il processo relativo alla morte di Paolo Calissano, l’attore genovese deceduto a Roma il 29 dicembre 2021. A essere imputato è l’avvocato Matteo Minna, storico amministratore di sostegno di Calissano, accusato di peculato, circonvenzione di incapace e falso. L’accusa sostiene che Minna abbia sottratto alla vittima circa mezzo milione di euro approfittando della sua vulnerabilità. Il fratello di Calissano, Roberto, ha sporto denuncia dopo aver notato anomalie nei conti e nei bonifici dell’attore.
Il ruolo dell’avvocato Minna
Il fratello di Paolo Calissano ha descritto la situazione come un “duplice dolore, perché ci fidavamo di lui”. Minna e Calissano si conoscevano da tredici anni, durante i quali l’avvocato ha gestito le finanze dell’attore. Dall’inizio del procedimento, Minna si trova agli arresti domiciliari e sono emerse circa 143 operazioni irregolari effettuate nell’arco di tredici anni. Nell’ultimo periodo della sua vita, Paolo Calissano era in uno stato di fragilità, afflitto da depressione e debiti.
Altre presunte vittime e sequestro di beni
Oltre a Calissano, Minna sarebbe accusato di aver ingannato altre persone, sottraendo denaro in modo “spregiudicato”. Per queste motivazioni, è stato disposto un sequestro di beni per un valore di 800mila euro nei suoi confronti.
Attualità
Perizia sui telefonini di Camilla Sanvoisin: la verità negli ultimi messaggi con il fidanzato riguardo alla sua morte
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La Procura della Repubblica di Roma ha avviato una perizia sugli smartphone di Camilla Sanvoisin e del fidanzato Giacomo Celluprica, nella speranza di ottenere informazioni rilevanti sui messaggi scambiati, per ricostruire le ultime ore di vita della giovane, trovata morta nella sua abitazione il mattino di venerdì 13 febbraio. Gli esiti della perizia sono attesi entro un mese, mentre l’indagine prosegue per stabilire le cause della morte, che è attualmente considerata come conseguenza di un altro reato.
Dettagli sulla sera della morte
Il fidanzato di Camilla ha riferito agli inquirenti che entrambi avrebbero assunto eroina la sera prima del tragico evento. Ha raccontato di essersi addormentato dopo aver consumato la sostanza e di essersi svegliato senza rendersi conto che Camilla non respirava più, portandolo a contattare i soccorsi. Nella loro abitazione è stato trovato del metadone.
Testimonianze e sviluppi delle indagini
La proprietaria del consorzio in cui viveva la coppia ha dichiarato che una collaboratrice domestica avrebbe notato che Camilla stava male già nel pomeriggio, prima dell’assunzione della sostanza. Inoltre, grazie ai tabulati telefonici, è stato rintracciato un presunto spacciatore che avrebbe venduto droga al fidanzato, risiedente a Tor Bella Monaca. Le indagini continueranno con gli esami istologici e tossicologici sulla salma di Camilla, per individuare con precisione le cause dell’arresto cardiaco che ha portato alla sua morte.
Senza segni di violenza
I primi accertamenti non hanno rivelato segni di violenza né fori da iniezione. Tra le ipotesi formulate, si sospetta che l’eroina potesse essere stata contaminata con benzodiazepine o fentanyl. Le indagini sono ancora in corso e restano in attesa dei risultati degli esami.
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