Morgan risponde a Fiorello: “Fa paura. Sogno Sanremo libero”

Morgan risponde Fiorello. Lo scontro è partito dopo alcune recenti dichiarazioni dell’artista sul Festival di Sanremo. Durante l’evento al Maxxi del 21 giugno con Vittorio Sgarbi, l’ex leader dei Bluevertigo aveva infatti criticato la direzione artistica di Amadeus. “Credo – le parole – sia antidemocratico far firmare a uno per cinque anni la direzione di Sanremo. Ma non perchè lui non se ne intenda di musica. Il che è un dato di fatto e sarebbe da non fargli firmare nemmeno per un anno“. Parole forti, cui il conduttore ha replicato con lo stesso tono.

“In silenzio – ha scritto in un post su Instagram – anche un idiota può sembrare una persona intelligente. Sfortunatamente gli idioti vogliono sempre parlare“. In campo in sua difesa è poi sceso anche l’amico Fiorello, insieme al ‘compare’ a Viva Rai 2 Fabrizio Biggio. I due prima hanno specificato (come se ce ne fosse bisogno) che il messaggio era diretto a Morgan e Sgarbi. Ai quali si sono poi rivolti, aggiungendo ironicamente: “Avete ragione, Amadeus non è capace“. E hanno elencato alcuni brani scelti dal direttore artistico divenuti dei successi.

Tempo qualche ora ed è arrivata, sempre su Instagram, la controrisposta di Morgan: “Ma complimenti, miei cari occupanti della discografia (non musica) italiana. State scomodi nelle tende che avete piazzato all’Ariston? Non vi imbarazza, con tutti i soldi, il potere e i tirapiedi che avete, attaccare un uomo solo che cerca di fare cose belle e che lotta perchè questo paese evolva culturalmente? Ma poi sono i soldi, la vostra ossessione, che vi fanno perdere la brocca a questo livello? O semplicemente la mancanza di maturità e ignoranza? Io non ho paura di voi. Ma voi fate paura, siete solo prepotenti e aggressivi“.

Poi contrattacca: “Vi manca una qualunque minima coscienza musicale. Volete sfidarmi? Se vi chiedessero cos’è un do maggiore, riempireste il buco con l’imitazione di Totò o del ballo del qua-quà. Io quando vado in scena lo faccio con impegno, serietà, umiltà e competenza. Forse non avete capito che non voglio condurre o dirigere Sanremo. Semplicemente sogno che sia libero da egemonie e potentati, che sia una rifioritura della canzone italiana. Ma finchè è occupato dai caciaroni della cassa dritta e dell’autotune, sarà sempre la stessa chiassosa orrenda radio che i musicisti non fanno altro che spegnere“.