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Il Times e Le Monde si scagliano contro Napoli: la città sta diventando troppo turistica. 

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Il Times e Le Monde si scagliano contro Napoli: la città sta diventando troppo turistica. 

Dalla Francia al Regno Unito, fioccano parole di vetro contro Napoli: città padrona del turismo del nostro Mezzogiorno. Il Times ragiona di pancia intervistando dei cittadini britannici in viaggio per l’Europa Meridionale.

I turisti si schifano a vicenda.

Per loro, infatti, la città è diventata un esempio negativo di “pulizia culturale”, causata dal sempre più diffuso adeguamento delle tradizioni Campane alle aspettative “social” dei turisti.

Dove nasce la critica

I Britannici si sentono fortemente delusi dagli spritz nei Quartieri Spagnoli. Per loro, si tratta di una flessione servile da parte dei locali alle tendenze del momento. Ovviamente, si tratta di un’osservazione completamente sbagliata: la quantità di turisti che violano la cultura di Napoli causa, di contraccolpo, l’abbandono da parte di quest’ultima delle culture popolari ormai sconosciute e decisamente poco vendibili a masse di turisti fortemente ignoranti.

Il signor “Scott”, felice e accaldato turista britannico, non chiederà mai ad un bar Napoletano  una “crema di limoncello” o un Aglianico per saziare la propria sete. Sono i turisti, in primis, che partono da una posizione di completa ignoranza delle culture e delle tradizioni del posto che visitano, finendo per ordinare il più conosciuto (e meno meridionale) degli alcolici italiani.

Una questione di cultura

Perché “Italiano”, nella concezione estera del termine, non è un concetto eterogeneo con al suo interno una fitta divisione regionale, ma una pappa omogenea e confusa. Una Carbonara può essere un piatto italiano in teoria, ma in pratica chiederla a Trieste, nella maggior parte dei casi, si tradurrà in una sonora frittata, e così per gli alcolici italiani. C’è un vuoto di cultura che noi Italiani (spesso a causa delle nostre divisioni interne) non siamo riusciti a trasmettere verso coloro che arrivavano da altre realtà nazionali.

Una questione anche e soprattutto di rispetto per la fitta distribuzione della cultura attraverso tutte le regioni, province e capoluoghi del nostro meraviglioso paese.

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.

Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.

Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…

La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.

E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.

Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.

Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.

Fonte Verificata

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