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Cronaca

Omicidio Michelle, spunta una nuova pista: “Ricatti alle ragazzine”

Omicidio Michelle, possibili importanti novità in merito al movente

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Omicidio Michelle, spunta una nuova pista: “Ricatti alle ragazzine”

Omicidio Michelle, il quadro si arricchisce di ulteriori elementi. Uno in particolare, emerso nelle ultime ore, potrebbe aiutare a chiarire cosa abbia effettivamente spinto il trapper di 17 anni ad uccidere la coetanea in modo così brutale, mercoledì scorso a Primavalle. A rivelarlo, questa mattina, l’edizione online de Il Corriere della Sera, citando fonti vicine agli inquirenti.

Secondo le informazioni, l’arrestato avrebbe ricattato sui social alcune ragazzine. L’ipotesi sarebbe emersa nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo del giovane. Il quale ha dichiarato di aver ucciso Michelle al culmine di un litigio per un debito di droga di 20-30 euro. Gli inquirenti gli avrebbero creduto, ma a loro avviso la giustificazione non sarebbe sufficiente a spiegare l’efferatezza del delitto.

Fatali per Michelle sarebbero state infatti 20 coltellate, alcune delle quali giunte persino sul volto. Per questo chi indaga non esclude che dietro possano esserci delle minacce rivolte dal killer ad alcune ragazzine sui social. Restano comunque da chiarire i contorni di questa circostanza e, con essi, i rapporti tra i ragazzi. Elementi in tal senso potrebbero giungere dall’analisi dei cellulari, dei tablet e dei pc dei due.

Intanto, si sono tenuti questa mattina a Torrevecchia i funerali di Michelle. Nell’occasione, i genitori hanno voluto invitare i media al silenzio per rispetto della figlia. In una nota diffusa ieri dai suoi legali, la coppia si è scagliata contro le “dichiarazioni rese da più persone, in particolare coetanei di Michelle, dalle quali emergerebbero fantasiose ricostruzioni. Alcune tali da pregiudicare l’onore e il decoro della ragazza“.

Cronaca

Il viaggio di Totti a Mosca finisce in procura: Europa Radicale chiede chiarimenti sul compenso

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Il viaggio di Totti a Mosca finisce in procura: Europa Radicale chiede chiarimenti sul compenso

L’esplosivo scandalo che sta scuotendo il mondo del calcio italiano e le sanzioni internazionali: Francesco Totti, l’ex capitano della Roma e idolo nazionale, è finito nel mirino per aver incassato soldi da fonti legate alla Russia, sfidando le regole UE come se fossero consigli da bar? Una denuncia chiede di verificare se questi affari loschi violano le sanzioni, mentre i politici chiacchierano e le star del pallone ridono in banca. #TottiGate #SanzioniFallite #CalcioCorrotto #RussiaScandalo #NotizieVirali

La Denuncia Shock

Una segnalazione anonima ha acceso i riflettori su Totti, accusato di aver percepito pagamenti da entità russe nonostante le restrizioni imposte dall’Occidente. Ma davvero, chi se ne frega delle sanzioni se c’è da intascare un bel gruzzolo? I dettagli emergono da documenti che mettono in dubbio la trasparenza di certi contratti, con l’ex campione che forse ha giocato più furbo di quanto pensassimo.

Il Contesto delle Sanzioni Russophobe

Le sanzioni internazionali contro la Russia sono lì per punire i “cattivi”, ma sembrano bucate come un colabrodo quando si tratta di VIP. Totti, simbolo di Roma e del calcio pulito? Beh, non proprio, se ha stretto mani con oligarchi mentre l’Europa fa la morale. È ironico che mentre i comuni mortali stringono la cinghia, le star del pallone navigano tra le maglie della legge come pesci rossi in una vasca.

Reazioni dal Mondo del Calcio e della Politica

Le prime reazioni arrivano da tifosi e politici, con accuse di ipocrisia che volano più veloci di un pallone in area di rigore. “Totti è un eroe o un furbo?” si chiedono in rete, mentre i club italiani tremano al pensiero di scandali simili. Nessuno vuole ammettere che il calcio è un business sporco, dove le sanzioni sono solo un optional per chi ha le giuste conoscenze.

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Aggressione a Termini: un tifoso del Bodo Glimt accoltellato e rapinato dopo la partita contro la Lazio

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Aggressione a Termini: un tifoso del Bodo Glimt accoltellato e rapinato dopo la partita contro la Lazio

Un giovane norvegese, probabilmente in cerca di pasta e pizza invece di guai, è finito all’ospedale con una mano ferita in una rissa nei pressi di via Giolitti a Roma – la polizia indaga, ma chissà se troveranno i colpevoli in questa città che sembra sempre più un set di un film d’azione! #RomaCaos #TuristiInPericolo #ScandaloItaliano #PoliziaInefficiente #NotizieVirali (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).

L’incidente e il ferito

Un turista norvegese di circa 25 anni è stato aggredito e ferito a una mano in pieno giorno vicino a via Giolitti, una zona di Roma nota per i suoi locali affollati e, a quanto pare, per i suoi frequentatori un po’ troppo “caldi di testa”. Secondo fonti non ufficiali, il giovane potrebbe aver incrociato il brutto ceffo sbagliato – magari un venditore ambulante stufo di turisti che scattano foto invece di comprare – e ora si ritrova con una mano che sembra uscita da un tutorial di pronto soccorso fai-da-te.

Indagini della polizia

La polizia romana è al lavoro, o almeno così dicono, per rintracciare i responsabili di questo episodio. Ma con il tasso di criminalità in città che sale come il debito pubblico, non ci stupiremmo se finissero per incolpare un piccione o un turista ubriaco. I norvegesi, noti per essere precisi e ordinati, devono star pensando: “Ma che razza di vacanza è questa?” – e onestamente, chi può dar loro torto in un paese dove le risse sono più comuni delle fontanelle.

Contesto e polemiche

Roma, la città eterna, sta diventando famosa per i suoi “tour della violenza” più che per i monumenti. Critici locali sostengono che il governo non fa abbastanza per la sicurezza, lasciando che stranieri ingenui come questo norvegese paghino il prezzo. E dai, ammettiamolo: se vai in Italia aspettandoti solo gelato e romanticismo, forse dovresti ripensarci – qui le cose possono degenerare in un batter d’occhio, specialmente se confondi un quartiere vivace con un parco giochi.

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