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Santanché in Senato, la ministra replica alle accuse di Report

Santanché in Senato, le parole sul ‘caso’ Visibilia

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Santanché in Senato, la ministra replica alle accuse di Report

Santanché in Senato, è il giorno. Questo pomeriggio alle 15 la titolare del Turismo si è presentata in Aula a Palazzo Madama. Il motivo, riferire e fare chiarezza sul modo in cui conduce i suoi affari, a seguito delle accuse mossele dalla trasmissione Report. Proprio queste ultime hanno spinto la Procura di Milano ad indagare sulla Visibilia, società fondata dalla Santanché, che l’ha amministrata fino allo scorso anno e di cui ora detiene il pacchetto di maggioranza. Le accuse contestate vanno dalla bancarotta al falso in bilancio.

Ho fatto ricorso – ha spiegato la ministra – a strumenti forniti dalle leggi vigenti. Il mio progetto di ristrutturazione è molto più virtuoso di quello di altre aziende nelle stesse condizioni. Non devo essere indebitamente penalizzata perché sono un politico, dal momento che non ho ricevuto favoritismi“. Quanto al complesso risanamento, la Santanché ha poi aggiunto di aver “messo a disposizione il mio patrimonio. Per questa cosa, mi sarei aspettata un plauso. E sfido chiunque a indicarmi un cospicuo numero di persone che fanno la stessa cosa“.

Poi attacca il suo grande accusatore: “A differenza di quanto riferito dai media, non è un piccolo risparmiatore. In base alle notizie da lui stesso divulgate, si tratta di una sorta di finanziere che si e trasferito prima a Londra e poi in Svizzera e a Montecarlo. Ora risiede alle Bahamas“. La ministra ha inoltre dichiarato di non aver avuto problemi a venire a riferire: “Ho dato subito disponibilità, anche perché non volevo far pesare sul Governo la campagna di odio contro di me. Avvisi di garanzia non ne ho ricevuti. Da settimane vengo strumentalizzata politicamente. Sono qui perché rispetto il parlamento e i cittadini e per difendere l’onore mio e di mio figlio“.

Non mi sono mai appropriata di cose che non mi appartenevano – ha chiarito – E non ho mai abusato delle mie posizioni apicali nelle aziende“. Ha accusato la stampa di “pratiche sporche e schifose“. Rivendicando i suoi meriti come imprenditrice: “Faccio impresa da 25 anni. Sono partita con la forza del lavoro contando solo su me stessa. Ho raccolto importanti successi e dato lavoro a tante persone e ne sono fiera“. E ha smentito le notizie sui suoi compensi extra: “Da Ki Group nel triennio ’19-’21 ho incassato in totale 27mila euro lordi. I crediti dei dipendenti? Saranno tutti sodfisfatti“.

SANTANCHE’ AL SENATO, LE REAZIONI

Concludendo poi sulle accuse sulle multe non pagate: “Le sanzioni per sosta vietata erano dell’Arma dei Carabinieri. Ad essa avevo infatti dato in comodato una mia auto per rinunciare ad una di scorta“. Parole che non sono però bastate alle opposizioni. Il M5S, tramite il capogruppo Patuanelli, ha infatti annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia. Alla loro richiesta di dimissioni si accodano il Pd, che accusa la ministra di non aver fornito risposte chiare, e Azione, che però boccia la mozione grillina.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

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