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Cronaca

“Sono Manuel e sono morto”: su Tik Tok l’avatar del bimbo morto a Casal Palocco

“Sono Manuel e sono morto”. L’intelligenza artificiale fa tornare in vita la vittima dei TheBorderline

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“Sono Manuel e sono morto”: su Tik Tok l’avatar del bimbo morto a Casal Palocco

Sono Manuel e sono mortoUn gruppo di youtuber mi ha ucciso. Vorrei raccontarvi la mia storia, quella che riguarda il tragico incidente che mi ha strappato via da questo mondo“. A parlare è Manuel Proietti, il bimbo di 5 anni che ha perso nell’incidente di Casal Palocco. O meglio, la sua riproduzione virtuale, creata, secondo quanto riporta La Repubblica, con l’intelligenza artificiale.

Quest’ultima è stata immortalata in alcuni video, che avrebbero iniziato a circolare su Tik Tok sin dal giorno della morte del piccolo. Ben 7 i filmati pubblicati, in cui questo ‘avatar’ ripercorre le tappe dell’orrore, “vissuto accanto a mia madre e alla mia adorata sorellina“. E in ogni video l’immagine del bimbo non è mai la stessa, ma cambia sia nel volto che nella voce.

Ad esempio, in uno è ritratto come un manga che, accanto ad un gruppo di angiolette, si sofferma con rammarico sul suo destino. “La mia vita – racconta – è distrutta a causa di una sfida folle. Questi youtubers cercavano fama e followers cercando di far ridere gli spettatori“. In un altro, invece, si vede il luogo dell’incidente e il bimbo che addirittura rievoca i momenti dello scontro.

Non ho avuto tempo di capire cosa stava accadendo – aggiunge – Il dolore è stato immediato. I medici hanno tentato disperatamente di salvarmi la vita, ma alla fine sono morto all’ospedale Grassi di Ostia“. La voce del bambino è robotica, ricreata grazie a un sintetizzatore vocale. E gli errori, anche vistosi, non mancano. Ma ciò non ha impedito ai video di ricevere 2,5 milioni di visualizzazioni. Oltre a numerosi commenti.

Cronaca

Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

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Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)

Lo Scontro Fatale

Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.

Il Tassista e i Test

Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.

Le Indagini della Polizia

Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra

La storia della vittima

Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.

Le indagini sul chirurgo

Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.

Le conseguenze per le pazienti

Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.

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