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Spari in strada a Tor Sapienza: uomo centrato alla testa dai proiettili

Spari in strada a Tor Sapienza. Le ipotesi della Polizia che indaga sull’accaduto

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Spari in strada a Tor Sapienza: uomo centrato alla testa dai proiettili

Spari in strada a Tor Sapienza. E’ accaduto nella tarda serata di sabato, in quel di via Giuseppe Rosati. E le conseguenze, a giudicare dalle macchie di sangue sull’asfalto e sul marciapiede, sono state terribili. Una persona, come hanno testimoniato i racconti sui social, sarebbe stata infatti colpita. I proiettili, riporta La Repubblica, sarebbero partiti da un’arma ad aria compressa ed avrebbero centrato alla testa un uomo di 38 anni. Subito soccorso, quest’ultimo è stato trasportato in ospedale, fortunatamente non in gravi condizioni.

Sull’episodio sta ora indagando la Polizia di Stato. A dare l’allarme, intorno alle 22, una chiamata giunta al NUE 112. Una coppia avrebbe infatti riferito di un uomo insanguinato che vagava per strada. Una circostanza a cui però i due non sono riusciti a fornire una spiegazione: “Non abbiamo sentito esplosioni“, avrebbero detto. A stretto giro, dunque, volanti della PS e 118 sono intervenute sul posto. La vittima è giunta al Policlinico Umberto I in codice rosso. I medici gli hanno riscontrato un trauma cranico e lo hanno giudicato guaribile in 10 giorni.

Sulle possibili cause, in molti in un primo momento avevano pensato ad un’esecuzione, culmine di un regolamento in conti. Un’ipotesi tuttavia smentita dalle prime parole del 38enne, che agli investigatori avrebbe raccontato di essere uscito per comprare qualcosa da mangiare. Per questo si starebbe facendo strada l’opzione del folle gioco, di qualcuno che per proprio ludibrio sparerebbe sui passanti. Per capire con maggiore certezza come siano andati i fatti e soprattutto perchè bisognerà tuttavia attendere gli esiti delle indagini, affidate ai poliziotti del Commissariato Casilino.

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La manifestazione delle donne iraniane contro i negoziati

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La manifestazione delle donne iraniane contro i negoziati

Mentre i negoziati USA-Iran sul nucleare si svolgono all’ambasciata dell’Oman, a Roma i dissidenti iraniani non ci stanno e urlano: “USA deals, Iran kills!” – quei bastardi di Ayatollah che opprimono il loro popolo mentre il mondo fa affari. Che ipocrisia! #IranProtests #MahsaAmini #DownWithAyatollahs #RomaRibelle #FreeIran (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).

Proteste in Piazza: I Dissidenti Scendono in Strada

Oltre 150 manifestanti, tra studenti italiani, esponenti della comunità iraniana e giovani arrivati da Germania, Austria e Londra, si sono radunati oggi in piazza Santi Apostoli. Sventolano bandiere in memoria di Mahsa Amini e gridano slogan contro il regime degli Ayatollah. “Usa deals, Iran kills” è il grido principale, un pugno in faccia a chi fa patti con i tiranni mentre il popolo soffre. Queste proteste non sono solo un raduno: sono un affronto diretto a un regime che reprime con il pugno di ferro.

Le Associazioni Chiedono Azione: Italia, Non Essere Complice

A organizzare tutto sono state le associazioni Woman Life Freedom Europe e Donna Vita Libertà Italia, che accusano l’Italia di ospitare negoziati con un potere “criminale”. “L’Italia, culla di civiltà e libertà, non può diventare complice di chi riduce il popolo al silenzio”, si legge nel loro comunicato. Il regime iraniano è descritto come debole, isolato e aggrappato solo alla violenza – offriargli una piattaforma diplomatica è come dargli una seconda vita. Ma dai, Italia, svegliati e non tradire i tuoi valori!

Il Grido per Mahsa Amini e la Lotta per la Libertà

Lo slogan “Donna, Vita, Libertà” riecheggia da anni, ma è scoppiato con la morte di Mahsa Amini, la 23enne arrestata e uccisa nel 2022 per un hijab “sbagliato”. La polizia parlò di infarto, ma tutti sanno che era un pestaggio. Da 46 anni, il regime calpesta la dignità umana con terrore e repressione. È un massacro sistematico, e ora il mondo deve smettere di girare la testa dall’altra parte – o preferiamo chiudere un occhio per i petrodollari?

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Nuova condanna per Lande in un crac da 24 milioni: ha truffato migliaia di persone.

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Nuova condanna per Lande in un crac da 24 milioni: ha truffato migliaia di persone.

È finita l’era del re dei raggiri finanziari? I giudici della sesta sezione penale hanno letto la sentenza ieri, inchiodando quel furbo consulente che ha prosciugato milioni dai portafogli degli ingenui investitori, dimostrando ancora una volta come il sistema giudiziario sia lento come una lumaca ubriaca. #TruffaMilionaria #ConsulentiFurbi #GiustiziaAllaFine #ScandaloFinanziario #ItaliaCorrotta (278 caratteri)

La Sentenza Shock

Ieri, in un’aula di tribunale affollata di curiosi e vittime arrabbiate, i giudici hanno messo la parola fine a un caso che puzza di corruzione da lontano. Quel consulente, un vero maestro nel far sparire i soldi altrui come un mago da quattro soldi, è stato finalmente sbattuto sul banco degli imputati per la sua truffa milionaria. Niente più sorrisi finti o cravatte costose: ora rischia di pagare per le sue bugie.

La Truffa del Secolo

Parliamo chiaro: questo tizio non è un semplice imbroglione, è un artista del raggiro che ha convinto pensionati e piccoli investitori a buttare i loro risparmi in schemi fasulli, promettendo rendimenti da favola. Ma invece di vacanze ai Caraibi, ha spedito i suoi clienti dritti alla rovina. È il classico esempio di come i pescecani della finanza se la ridano mentre il popolino paga il conto, e nessuno fa una piega per anni.

Vittime e Conseguenze

Le persone colpite da questa farsa? Gente comune che ora si ritrova con le tasche vuote e un bel po’ di rabbia da sfogare. I giudici hanno descritto la truffa come “calcolata e spietata”, ma onestamente, chi se ne frega delle parole: questi truffatori dovrebbero marcire in cella per insegnare una lezione a tutti quei finti esperti che girano per le banche. Intanto, il consulente potrebbe dover restituire i soldi, ma sapete come va: i ricchi trovano sempre un modo per sgattaiolare via.

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