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Un Romano su 11 è senza reddito di cittadinanza, il panico dei poveri

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Un Romano su 11 è senza reddito di cittadinanza, il panico dei poveri

A Roma si trova una sacca di popolazione percettrice di reddito pari a 80.000 cittadini, un numero enorme. All’arrivo del sms, ampiamente atteso per le parole del governo degli ultimi giorni, un’ondata di realizzazione si è sparsa tra i percettori. Tra coloro che sono stati colpiti più profondamente vi è quel 17% affetto da disabilità che non avrà più il suo sostegno dal reddito di cittadinanza.

Le famiglie con figli a carico hanno un problema in più da ieri, risalire dalla soglia di povertà in totale autonomia. Il panico dei poveri è proprio quello di colare sempre più a picco, senza la possibilità di avere l’aiuto, già abbastanza cospicuo, del reddito di cittadinanza. Un sms che specchia le grandi divisioni sul tema, sia delle politica sia dei cittadini comuni e l’Italia è spaccata in due.

Il reddito di cittadinanza spacca in due Roma

Da una parte coloro che riescono a guadagnare le somme necessarie per scampare dalla povertà totale e quelli che senza 500 euro al mese rischiano di dover rovistare tra i cassonetti per vivere. Un paese moderno, con un PIL che è sesto al mondo, ha ancora problemi in tema di povertà assoluta.

A Roma i mercatini a poco stanno spopolando e non è solo la passione dei giovani per il vintage. La verità è che sopra il prezzo di Porta Portese possono spingersi solamente alcune fasce della popolazione di Roma. I Romani si trovano con un problema in più e ,come sempre, con una soluzione in meno: il lavoro scarseggia ed è ai minimi storici se si vedono le percentuali di durata dei contratti.

Il rischio di barcollare per sempre, di non poter più stare a galla con le il “salvagente” del Reddito e d ìi dover soffrire le pene infernali del mondo del lavoro, con due o tre figli a c carico.

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.

La segnalazione e l’intervento

La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.

Controlli a terra

Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.

Un episodio a lieto fine

Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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